Bologna, 8 dicembre 2024 – Il contratto di affitto scaduto, ma il nuovo canone è aumentato troppo, diventando insostenibile da pagare per 74 famiglie. Che vengono sfrattate e deve intervenire il Comune sistemandoli, queste nuclei al cui interno ci sono anche i bambini, in albergo. Il problema casa sotto le Torri diventa sempre più complesso.
"In maggioranza di tratta di nuclei il cui cui contratto di affitto è scaduto. Non si tratta di persone che non pagava, ma il nuovo canone proposto non era più sostenibile per loro: troppo alto – precisa l’assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo –. Così è arrivato lo sfratto. Sono famiglie di ogni tipo, molte di origine straniera, ma anche parecchie italiane, che lavorano. A volte solo l’uomo ha un impiego, ma spesso entrambi, il fatto è che sono a basso reddito. Poi ci sono anche persone sole e altre che hanno perso l’occupazione quindi non riescono la loro è una morosità involontaria – precisa Rizzo Nervo –. Poi c’è una categorie, minoritaria, ma inizia a emergere è quella dei nuclei migratori di ritorno: partiti da Bologna poi sono andati a cercare fortuna all’estero non ce l’hanno fatta e ritornano da noi".
L’assessore chiarisce poi che le situazioni di tali famiglie vengono valutate attentamente, se hanno o meno soluzione alternative e seguite da assistenti sociali: "Se non ce l’hanno viene subito attuato il protocollo sfratti che prevede la collocazione in albergo, che dura dai tre ai sei mesi, e non appena si liberano i posti nelle strutture come l’albergo del Pallone o San Sisto o negli appartamenti di transizione abitativa del Comune, le famiglie dall’hotel vengono messe lì dove ci sono dei veri e propri servizi, con camere, spazi comuni, ma anche di orientamento al lavoro, per la ricerca di una casa, per le graduatorie per gli alloggi Acer". Rizzo Nervo riflette sul fenomeno "che è in crescita a causa della fragilità sociale delle persone, ma soprattutto perché nei tre anni del Covid tutti gli sfratti sono stati sospesi e adesso sono ricominciati. Quindi c’è bisogno di una protezione per famiglie con minori e i soggetti fragili. Nell’ultimo anno sono stati spesi tre milioni di euro per aiutare le famiglie sfrattate, che sono ben oltre queste ultime 74. Risorse per un terzo da fondi nazionali o europei poi ce li ha messi il Comune".
L’assessorato al Welfare, unitamente a quello dell’emergenza abitativa, casa e transizione, in capo a Emily Clancy, sta ragionando su eventuali investimenti in strutture che facciamo fronte immediatamente a questo tipo di emergenza che si sta decisamente ampliando. Come testimoniano i numeri degli utenti dei servizi sociali di Palazzo D’Accursio: al 2011 al 2023 si è passati da 20.518 persone seguite a 25.801. In passato erano prevalentemente anziani (10.254), adesso minori e famiglie (11.089 utenti contro 6.623 anziani).