Sfregio alla lapide del Pilastro Zecchi: "Mi è venuto da piangere"

La presidente dell’associazione delle vittime della Uno bianca: "Non c’è pietà per i morti?". Il cippo è stato ripulito, ma i danni sono profondi. Tante reazioni di solidarietà da politica e istituzioni

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"Davanti al monumento imbrattato mi sarei messa a piangere, ma se qualcuno mi guarda, ho pensato, gli darei una soddisfazione che non gli voglio dare". Così Rosanna Zecchi, presidente dell’associazione familiari vittime della Uno bianca, commenta lo sfregio perpetrato da ignoti ai danni della lapide che, al Pilastro, ricorda i tre carabinieri assassinati il 4 gennaio 1991: Mauro Mitilini, Otello Stefanini e Andrea Moneta. "È veramente una cosa vergognosa, con un cacciavite hanno scalfito in profondità la targa, tanto che servirà un restauro vero e proprio. Non hanno un po’ di pietà verso i morti?", prosegue Zecchi, che spiega di avere inizialmente pensato al gesto di qualche ragazzino: "Ma non riesco a capire, siamo andati tante volte nelle scuole a parlare, sanno cos’è la Uno bianca". ’Illesa’ invece la targa commemorativa nel parco di viale Lenin, intitolato alle vittime della banda.

Ma dopo l’imbrattamento sono state numerose le reazioni, bipartisan, da parte del mondo di politica e istituzioni. Dal governatore Stefano Bonaccini – "Un atto indegno, solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime e all’Arma" – al sindaco Matteo Lepore, che condanna un "gesto vandalico" per cui "ci siamo immediatamente attivati e già stamattina (ieri, ndr) sono state rimosse le scritte, purtroppo per danneggiare il monumento è stato utilizzato anche un cacciavite e quindi sarà necessario un restauro più importante".

Anche Andrea De Maria, deputato Pd e Segretario di presidenza della Camera, definisce "lo sfregio al cippo che ricorda i carabinieri assassinati un fatto grave e inaccettabile. Solidarietà ai loro familiari, a tutte le vittime e ai familiari delle vittime della Uno Bianca, all’ Arma. Non sottovalutiamo che vi sia chi vuole insultare chi è caduto compiendo il proprio dovere". Condanne e solidarietà anche da Filippo Pieri, segretario regionale della Cisl; dal consigliere regionale del Pd, Stefano Caliandro; dal capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Michele Campaniello; e anche dal Sindacato italiano unitario lavoratori polizia.

Da Fratelli d’Italia invece esprime "grande sdegno" per "un episodio indecente" il consigliere comunale Stefano Cavedagna; dal Movimento Cinque stelle è invece la consigliera regionale Silvia Piccinini a intervenire sulla vicenda: "Un’offesa anche verso tutte le altre vittime di quella sanguinosa e spietata banda criminale che mise a ferro e fuoco Bologna per anni".

Intanto, i carabinieri sono al lavoro per individuare i responsabili del gesto; nessuna pista è esclusa, anche se non è chiaro se si sia trattato di un danneggiamento perpetrato da incoscienti oppure di un gesto mirato a sfregiare la memoria dei tre giovanissimi carabinieri assassinati e, in generale, l’Arma.

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