Manichino di Giorgia Meloni, la sinistra non condanna: bufera sulla maggioranza

Coalizione civica non vota la solidarietà bipartisan per il ’pupazzo’ appeso. L’ira di Fratelli d’Italia: "Una vergogna". Lega: "In sintonia con il loro elettorato"

Bologna, 29 novembre 2022 - Niente solidarietà al premier Giorgia Meloni da parte di Coalizione civica, che non ha partecipato ieri al voto in aula dei tre ordini del giorno promossi da Lega, Pd e Fratelli d’Italia, tutti e tre alla fine approvati. Una condanna bipartisan, quella del Consiglio comunale, ai fatti legati al corteo organizzato dal Cua a Bologna lo scorso 10 novembre, finito al centro delle cronache e della bufera, appunto, per l’apparizione di un manichino del premier appeso a testa in giù. Coalizione però ieri si è sfilata, forse in maniera non del tutto inattesa, per uno strappetto di maggioranza che potrebbe rimanere non isolato con questo governo in carica.

Il manichino appeso dal Cua
Il manichino appeso dal Cua

Lo staff del Comune ieri ha dato come ’approvati all’unanimità’ i tre odg. Corretto, a basarsi sui votanti. Ma i tre consiglieri di sinistra, ovvero Detjon Begai, Simona Larghetti e Porpora Marcasciano, hanno confermato di non avere partecipato al voto, non chiarendo espressamente la motivazione. All’attacco di Coalizione civica va Fratelli d’Italia. "Non abbiamo potuto fare a meno di notare che i tre consiglieri di Coalizione civica, lista di sinistra che sostiene il sindaco Lepore e che esprime la vicesindaco Emily Clancy – afferma il gruppo consiliare di Fdi – non hanno partecipato al voto. In particolare, presenti in seduta, si sono rifiutati di esprimere solidarietà al presidente del Consiglio per i fatti di Bologna. Riteniamo inaccettabile questo comportamento da parte di chi non solo si rifiuta di essere solidale con il presidente del Consiglio, vittima di una vera e propria campagna di odio, ma ancora di più, con questo atteggiamento, sembra solidarizzare con chi questa campagna di odio la organizza e la mette in atto". Quanto accaduto ieri in Consiglio quindi, per i consiglieri meloniani, "è gravissimo, la maggioranza e la Giunta ne diano conto alla città".

Dall’opposizione è stata fatta notare l’assenza del sindaco Matteo Lepore durante il voto dei tre odg di solidarietà a Giorgia Meloni, e Francesca Scarano ha rincarato la dose. "Credevano che questo loro comportamento passasse inosservato – dichiara la capogruppo leghista –, io conoscendo ormai il livore immaginavo, ma resto contrariata dalla codardia. Mi sarei aspettata che prendessero la parola motivando una tale scelta. Del resto i facinorosi che mettono a soqquadro la città, occupano immobili pubblici e privati, imbrattano sono la parte preponderante del loro elettorato".

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