Sgombero a Bologna, scontri tra manifestanti e polizia: ferito un agente. Diretta

Le forze dell'ordine in tenuta antisommossa sono entrate in azione in via Oberdan 16, nel palazzo di proprietà dell’Università, occupato dal Cua. Contestatori si sono barricati sul tetto, mentre fuori dallo stabile hanno tentato più volte di rompere il cordone di sicurezza. Il questore: "Non c'erano margini per trattare". In gesto di solidarietà, il collettivo Cambiare Rotta ha occupato un altro edificio ai giardini di Filippo Re

Bologna, 17 novembre 2022 - Alta tensione, scontri con la polizia, occupanti barricati sul tetto. Ferito un dirigente delle forze dell'ordine. E' questo il primo bilancio delle operazioni di sgombero (foto) che sono in corso da questa mattina, intorno alle 7, da parte della polizia del palazzo di proprietà dell’Università occupato dal Cua alcune settimane fa. E in serata è partito il corteo del Cua contro gli sgomberi.

Scontri tra polizia e contestatori in via Oberdan (foto Schicchi)
Scontri tra polizia e contestatori in via Oberdan (foto Schicchi)

Cariche e un poliziotto ferito

All’interno dell’antico stabile ci sono ancora alcuni ragazzi barricati sul terrazzino sul tetto. Gl occupanti, dall'alto, gridano, all'indirizzo delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa, "Vergogna, vergogna. C'è gente che non saprà dove andare a dormire". "Noi da qui non ce ne andiamo", scrive dalla sua pagina Facebook, il collettivo Cua. Mentre un altro manifestante aggiunge: "Non si può gestire così un problema sistemico di questa città, via gli scudi e i manganelli, chiamiamo persone disponibili a trattare. Qua si tratta di chi stasera non avrà un posto dove andare a dormire". "Finché le nostre campagne e i nostri compagni sono sul tetto non faremo un passo indietro", dichiara un portavoce del collettivo, poi "non appena la resistenza finirà, andremo in rettorato a chiedere: dove dormiranno queste persone stasera? Le facciamo dormire in rettorato? Perché non hanno più una casa. Hanno voluto toglierla loro? Dormiranno in rettorato". La polizia, intanto, sta trattando con i giovani per farli scendere dalla sommità dello storico palazzo. Secondo il Cua, quando stamattina le forze dell'ordine hanno avviato lo sgombero erano presenti nel palazzo circa 15 persone sulle 20 che avevano iniziato a vivere nelle stanze occupate. 

Momenti di alta tensione anche fuori dallo stabile, dove un capannello di una quarantina di attivisti contestano e hanno tentato di rompere il cordone di sicurezza (video), approfittando del passaggio di un’ambulanza chiamata dagli stessi ragazzi "per verificare come stessero i ragazzi che si trovano ancora all'interno dell'edificio". Sono volati spintoni con le forze dell'ordine. Successivamente c'è stata un'altra carica dei manifestanti contro la polizia: hanno cercato di aggirare il blocco passando da via Albiroli, ma sono stati respinti. Nello scontro è rimasto ferito un dirigente della polizia, Vincenzo Frontera, che è stato colpito al volto da un oggetto. L'agente ha riportato una ferita al sopracciglio, è stato medicato all'Ospedale Sant'Orsola e subito dimesso.  

Il questore: "Non c'erano margini per trattare"

"Sta andando in ospedale a farsi refertare e visitare, ecco tutto qua ma nulla di particolarmente grave", aveva detto il questore di Bologna, Isabella Fusiello. Che in merito allo sgombero dello storico palazzo di via Oberdan e ai relativi scontri ha poi aggiunto: "Noi stiamo eseguendo un provvedimento dell'autorità giudiziaria, quindi la Procura ha emesso un sequestro preventivo e a noi il dovere, l'obbligo di eseguire. Quindi non c'erano margini di poter trattare almeno su quell'immobile. E loro lo sanno".

Il prefetto: "Fermento dovuto a mesi di silenzio"

"La situazione è sotto controllo e al contempo in evoluzione. Risulta che ci sia stato qualche piccolo tafferuglio, ma naturalmente sono cose che fanno parte dell'attività delle forze di polizia, che comunque stanno gestendo molto bene la situazione, quindi credo che a breve anche questa sarà risolta", cerca di tranquillizzare il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, sullo sgombero del collettivo Cua da uno stabile in via Oberdan. "Poi c'è in programma una manifestazione dei collettivi oggi, insomma un po' una ripresa di un fermento, di agitazione - ha aggiunto - probabilmente dovuta a troppi mesi di silenzio, per via del Covid, e anche alla situazione economica che ovviamente incide e incide pesantemente sulle famiglie. Sull'azione anche delle famiglie nei confronti dei figli, di chi ha studenti fuori casa sono cose pesanti che si risentono". 

Il collettivo Cua organizza un corteo

In risposta allo sgombero dell'immobile di via Oberdan 16, gli attivisti del Cua di Bologna convocano un corteo "di resistenza a oltranza alla crisi abitativa". Il corteo partirà oggi alle 18 da via Oberdan. "Si invita tutta la Bologna solidale ad esserci", hanno detto gli attivisti.

Altra occupazione in Filippo Re

Mentre è in corso lo sgombero del palazzo occupato da Cua in via Oberdan, il collettivo Cambiare Rotta ha occupato un'aula ai giardini in Filippo Re. "Esprimiamo la nostra massima solidarietà ai compagni e alle compagne di via Oberdan 16 sotto sgombero stamattina - scrive il collettivo sui socuial -. La risposta della città e dell'università di Bologna si conferma ancora vergognosa e completamente sorda alle necessità studentesche ed abitative. Questa mattina, nella giornata nazionale dello studente, mentre l'università porta avanti la repressione, un nuovo spazio viene aperto: Base rossa studentesca. Ad ogni occupazione ne seguirà un'altra".

'Cambiare rotta' e lo striscione in Filippo Re
'Cambiare rotta' e lo striscione in Filippo Re

Lepore: "Sgombero? Non lo ha seguito il Comune"

"Non è una cosa che ha seguito il Comune, la stanno seguendo le istituzioni competenti quindi lascerei a loro dichiarare in merito", ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, interpellato (a margine di una conferenza stampa) sullo sgombero della palazzina di via Oberdan che era stata occupata dal Cua.

La Lega: "Si ripristina la legalità"

"Da settimane andava avanti un’occupazione abusiva da parte di chi pretendeva di poter usufruire di immobili non suoi a proprio piacimento, in sfregio allo stato diritto. Comportamenti come questi non solo colpiscono la collettività e i singoli proprietari, ma, se incentivati o non condannati, sviliscono coloro che rispettando le leggi, facendo le opportune domande e usufruendo dei percorsi preposti cerca una stanza o una casa in affitto. Lasciare che alcuni facinorosi possano imporsi con la forza superando qualunque graduatoria sarebbe sbagliato. Un grande grazie alle forze dell’ordine che stanno procedendo al ripristino della legalità e allo sgombero”, così il consigliere della Lega Matteo Di Benedetto sullo sgombero in atto.

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L'occupazione da parte del Cua

Il palazzo in via Oberdan era stato occupato il 26 ottobre scorso dal Collettivo anonimo universitario che aveva avvisato tutti con un comunicato: "Oggi entriamo in un nuovo stabile pretendendo case belle per tutte". E poi l'annuncio dell'occupazione di un "intero palazzo in pieno centro, di tre piani inutilizzato da decenni, in comproprietà tra l'università e un privato" in via Oberdan 16, a due passi da piazza Maggiore.

Il palazzo di via Oberdan 16 è di proprietà dell'Università di Bologna ed è in disuso da diversi anni. L'Alma Mater lo ha ricevuto tramite una donazione e nel 2019 fu messo all'asta dall'ateneo. Ma rimase invenduto. Il palazzo è del XV secolo e prende il nome di 'Casa Felicini-Giovannini'.

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