REDAZIONE BOLOGNA

Sguardi di frontiera sulla ferrovia Porrettana

Una mostra collettiva dell’Accademia fotografica Mosè Franchi sulla prima grande opera transappenninica, con 67 scatti di 16 autori

Una mostra collettiva dell’Accademia fotografica Mosè Franchi sulla prima grande opera transappenninica, con 67 scatti di 16 autori

Una mostra collettiva dell’Accademia fotografica Mosè Franchi sulla prima grande opera transappenninica, con 67 scatti di 16 autori

Una storia che dura da 160 anni e che vale ancora la pena di raccontare, ma con occhi nuovi. È la lunga vita della Porrettana, la ferrovia transappenninica tra Bologna e Pistoia, inaugurata nel 1864 e tuttora in esercizio, fra mille difficoltà e tanti interrogativi sul futuro. Fu la prima vera grande opera dell’Italia appena unificata e fu costruita superando difficoltà tecniche e ingegneristiche inedite per collegare due versanti del Paese che si conoscevano a malapena.

’Un racconto’ è il titolo della mostra fotografica collettiva sulla storica linea ferroviaria che verrà inaugurata sabato 7 giugno nella sala mostre del Comune di Alto Reno Terme, in piazza della Libertà 43. L’iniziativa è proprio dell’Accademia fotografica di Porretta Terme, oggi intitolata a Mosè Norberto Franchi, infaticabile animatore del sodalizio scomparso lo scorso anno, che ha gettato il seme di questa campagna di studio sul binario che attraversa l’Appennino passando per il capoluogo della vallata.

L’allestimento propone 67 immagini tutte in bianco e nero, in formato 30x40, di 16 autori diversi fra docenti e partecipanti ai corsi dell’accademia. "Proprio con Mosè Franchi abbiamo iniziato questo progetto nell’aprile 2024 – racconta il fotografo Luciano Marchi – e insieme abbiamo compiuto un paio di viaggi lungo la linea, in cui ognuno dava la propria interpretazione dei luoghi". L’idea richiama una storica collettiva fotografica del 2012, quando sei autori, fra cui lo stesso Marchi e il celeberrimo Gianni Berengo Gardin, interpretarono la ferrovia Porrettana con una serie di scatti raccolti in un volume da collezione e oggi ancora esposti in una mostra permanente all’Hotel Roma. "La Porrettana Non ha rappresentato una costruzione di comodo, forse neanche la più economica o funzionale – scriveva Mosè Franchi in proposito –: ha semplicemente posto in essere quanto ci voleva perché, con garbo, si mescolassero lingue, costumi, usanze e, per finire, vite e amori".

Dopo Porretta, la mostra toccherà altre località poste sulla linea ferroviaria, fra cui Vergato e Pistoia, per condividerne la memoria con tutti coloro che vivono lungo il suo asse. Nella sala del municipio porrettano sarà visitabile fino al 22 giugno, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19.30 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Enrico Barbetti