
E’ una ‘subcultura, per usare una definizione cara alla sociologia, che in Italia difficilmente è uscita da una collocazione a metà tra il carnevalesco e il ‘proibito’. E che invece, grazie soprattutto ad appuntamenti come ’Decadence’, è emersa dai sotterranei, per merito anche al successo della musica che ne è divenuta,nel corso del tempo, la colonna sonora, come le canzoni più celebri dei Depeche Mode.
La festa per eccellenza della tribù gotiche, dark, industriali, tra latex, gomma e travestimenti compie diciassette anni e torna nella città dove è nata questa sera tra i capannoni restaurati dell’ex scalo ferroviario del DumBO (via Casarini 19, ore 22.30). Occasione di incontro per appassionati che arrivano da ogni parte d’Italia, Decadende è un appuntamento che gioca con diverse citazioni, mettendo insieme abbigliamento estremo e una forte fascinazione per l’esoterismo, andando dalla lettura dei tarocchi alle performance di body art, dove vengono esplorati i limiti che il corpo umano può raggiungere sotto pressione, una versione pop delle opere ‘viventi’ di Marina Abramovic, sino alla pratica del bondage che qui si basa sull’effetto spettacolare piuttosto che su quello sessuale. Il cambiamento, l’assunzione, per una notte di un’altra personalità è al centro della serata.
Qui è richiesto, anzi è obbligatorio, il ‘dress code’, un preciso codice di immagine che privilegia la plastica, il cuoio, le fantasie fumettistiche che vanno dalle uniformi ai giochi di ruolo sino all’estetica del punk. Tutto gravita però intorno alla musica, alla danza, grazie al concerto di John Duncan, un compositore elettronico e conduttore radiofonico americano che vive in Italia e che sperimenta la reazione dell’ascoltatore di fronte all’emissione di flussi di onde corte sonore, che trasmettono la sensazione di un equilibrio che può all’improvviso spezzarsi. Duncan arriva a Bologna con un live ad alto tasso di tecnologia, pensato per sfruttare le caratteristiche architettoniche dell’ambiente e per portare il pubblico in una dimensione ipnotica, ricca di riferimenti alla letteratura cyberpunk come agli scritti del Marchese De Sade. Ed è proprio l’instabilità, la sensazione di uno sdoppiamento rispetto al mondo reale la caratteristica di Decadence e dei tanti piccoli avvenimenti che si susseguono nel corso della serata. Mostre d’arte, installazioni, e una lunga serie di dj set, con alcuni tra i giovani talenti della dance, come Laurapalmer, Valentine, Luca EW e Valentina Vagnoni.
Pierfrancesco Pacoda