Sicurezza a Bologna, una telecamera su tre non funziona

E in Bolognina solo quattro. I dati della polizia locale sullo stato degli impianti di videosorveglianza: tra obsoleti e guasti, il 30 per cento è da sostituire

Anche in zona universitaria, su 46 occhi elettronici, non ne funzionano 19

Anche in zona universitaria, su 46 occhi elettronici, non ne funzionano 19

Bologna, 15 ottobre 2022 - In città una telecamera pubblica su tre non funziona o è obsoleta. Anzi, esattamente, una su 3,5. E, il paradosso, è che le zone più a rischio – due per tutte, la Bolognina e la zona universitaria – sono quelle dove gli impianti sono messi peggio. Il primo dato: in una città che conta circa 390mila abitanti sono presenti soltanto 451 telecamere. E, al 17 settembre, meno di un mese fa, dati della polizia locale alla mano, 126 erano guaste, mancanti o tanto vecchie da avere immagini non utilizzabili. In questo mese, va detto, il Comune ha in parte messo mano al problema, dopo la denuncia di uno stupro avvenuto ai Giardini Margherita, dove in quel momento erano guaste 13 telecamere su 16, ripristinandone nove. Ma ancora la strada è lunga.

E in Bolognina pure problematica. Questo perché nel quartiere si sta assistendo a un’escalation di rapine (l’ultima ieri pomeriggio, ai danni di un ragazzino) e delle diciassette telecamere presenti tra piazza dell’Unità, via Albani e il resto delle strade del quartiere solo quattro funzionano. E così diventa più difficile, se non impossibile, per le forze dell’ordine riuscire a individuare responsabili di reati odiosi, come la rapina subita da una 84enne, minacciata con un coltello alla gola e derubata dalla pensione domenica pomeriggio in piazza dell’Unità. Non va troppo meglio in zona universitaria: quarantasei le telecamere, diciannove quelle inutili, poco meno della metà. Così in zona Irnerio: su 21 telecamere, nove sono rotte.

"Non è minimamente accettabile che praticamente una videocamera su tre, che dovrebbe fungere non solo da deterrente, ma anche da fondamentale supporto all’operato delle forze dell’ordine non sia funzionante. Scandaloso, poi, che la maggior parte non funzioni proprio nei luoghi più a rischio della città", sono le parole dei consiglieri di Fratelli d’Italia Francesco Sassone e Stefano Cavedagna, che ieri mattina hanno chiesto "un’udienza conoscitiva urgente in consiglio comunale per sapere come sia possibile una cosa così grave. E’ questo è il modo con il quale Lepore pensa di tutelare la sicurezza dei cittadini? Dal primo giorno del suo insediamento chiediamo una implementazione degli impianti, così come chiediamo la presenza di uno specifico assessorato alla Sicurezza, richiesta sempre respinta dal sindaco non ritenendola necessaria. I risultati di questa scelta sono sotto gli occhi di tutti. Quanti episodi come quelli di Piazza dell’Unità devono verificarsi affinché Lepore intervenga seriamente sulla sicurezza?".

 

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