Sigilli al locale Adéguati: "Rischio sismico"

Chiude il ristorante di Cesare Marretti: "Gli avventori sono in pericolo". A giugno un primo avviso ignorato. Il Comune: "Unica alternativa"

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Dopo mesi e mesi di pandemia e stop forzati, dopo una ripresa faticosa fatta di sforzi e pianificazione, dopo una boccata d’ossigeno portata dalle presenze e dalle entrate in un luglio torrido rinfrescato solo dall’aria dei colli, è arrivata la batosta conclusiva sull’estate di Adéguati. Il locale in via Roncrio di proprietà dello chef Cesare Marretti, dal finesettimana scorso ha visto affisso sul proprio cancello un provvedimento di divieto d’esercizio dell’attività di somministrazione "a titolo precauzionale", avanzato dal settore Servizi per l’edilizia di palazzo d’Accursio.

La motivazione è scritta sul documento stesso, in cui a riferimento è presa la società #Hastag srl, che gestisce il locale: "L’area è tutelata dal punto di vista paesaggistico ed è soggetta a vincolo idrogeologico" si legge tra le prime motivazioni. Non solo, però, perché scorrendo il provvedimento c’è un aspetto che salta ancora di più all’occhio: "La conformazione del territorio in parte roccioso rende, di fatto, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande potenzialmente pericolosa per l’incolumità degli avventori".

Giù il sipario. Una misura che non sembra lasciare adito a dubbi, rilevando una sostanziale possibilità di rischio crollo. La notizia è stata riportata dal Corriere di Bologna e ad emergere è anche un altro particolare: lo stesso Marretti, il 4 giugno scorso, avrebbe ricevuto un primo provvedimento di sospensione dell’attività, dopo l’attestazione di "rilevata violazione sismica" e "abuso edilizio". Un provvedimento contro cui la stessa società #Hastag ha provato a presentare una revoca, chiedendo se non altro la limitazione degli spazi a rischio. Inutile. Il Comune infatti ha rigettato la revoca, rincarando la dose e arrivando fino al provvedimento di chiusura.

A monte, però, da quanto filtra dovrebbe essere anche altro: le lamentele dei residenti. Dopo mesi di tranquillità, tra lockdown e restrizioni, l’idilliaca serenità dei colli deve aver lasciato spazio a schiamazzi, rombo di motori, imbottigliamenti nel disperato tentativo di riuscire a fare manovra o trovare parcheggio, tanto da spingere gli abitanti della zona a rivolgersi alle istituzioni e chiedere di fare qualcosa. La sensazione è quella che si sia arrivati così all’inizio di agosto per il passo decisivo, aspettando magari l’esodo di qualche cliente in più verso le località turistiche.

Valentina Orioli, assessore all’Urbanistica e vicesindaco, sulla questione risponde lapidaria: "Non ho altre considerazioni da aggiungere, se non che si tratta di abusi edilizi e non ci sono alternative al provvedimento assunto dal Comune". Una puntualizzazione che sa comunque molto di risposta definitiva.

Non è stato possibile invece raggiungere al telefono il diretto interessato, Cesare Marretti, che cinque anni fa ha rilevato la struttura. Lì, dove per anni ha risorato i bolognesi un’altra attività, l’Antica Grotta, e dove in passato si è vista anche una discoteca, con tanto di serate. Ora, però, ci sono gli ordini già effettuati da sistemare, i conti da rieffettuare, i dipendenti da salvaguardare come possibile.

Eppure è stata un’esperienza vincente quella di Adéguati, che ha pagato nel corso degli anni con tante prenotazioni e tavolini pieni di clienti, nel segno di quel ‘fenomeno colli’ che sta trainando l’estate dei locali bolognesi in una stagione – a dir poco – tutta in salita.

Francesco Moroni

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