Bologna, 3 ottobre 2023 – È stato firmato questa mattina in Questura il protocollo d’intesa tra la polizia, l’azienda Usl e l’associazione ‘Senza Violenza’ per contrastare la violenza domestica, lo stalking e – in generale – le violenze di genere.

“L’accordo pone al centro l’uomo che si rende responsabile di reati efferati. Lo scopo è quello di recuperarlo dal punto di vista culturale e sociale per riportalo ‘alla normalità’. Tutti gli uomini possono essere recuperati in questo senso”, annuncia Isabella Fusiello, questore di Bologna. “In alcuni casi, però, chi commette l’atto violento – come ricorda Fusiello - non solo uccide la sua compagna e i figli ma si suicida. In questo senso riteniamo che questo accordo sia il giusto percorso da intraprendere”.
L’efficacia di questo accordo è dettata anche dalla buona riuscita del provvedimento di ammonimento, una misura di prevenzione laddove l’istituzione cerca di prevenire ulteriori casi di violenza, e che negli anni ha visto aumentare in modo smisurato il suo utilizzo.
“Nel momento in cui procederemo con il provvedimento di ammonimento -ricorda Fusiello, riusciremo a comprendere anche il disagio che porta la persona a commettere la violenza. In seguito possiamo poi iniziare il percorso di recupero. Nel 2021 gli ammonimenti per violenza domestica sono stati 17 e 18 per gli atti persecutori. Nel 2023, ad oggi, sono ben 31 per la violenza domestica e 32 per gli atti persecutori. Un aumento sì notevole ma è vero anche che chi è stato ‘ammonito’ non ha più mostrato comportamenti violenti”.
Fusiello si è espressa anche sui recenti casi di violenza dei minori migranti non accompagnati, a villa Aldini, e sull’abuso ai danni di una donna senza tetto, affermando che “ogni donna che viene colpita è un brutto episodio, confidiamo nella punizione severa della magistratura, anche se i ragazzi sono giovani. Stiamo, inoltre, cercando di gestire la situazione migranti nel miglior modo possibile. Il messaggio è che le istituzioni ci sono”.
“Un fenomeno in crescita che bisogna assolutamente debellare”, ricorda Paolo Bordon, direttore generale azienda Usl Bologna. “Un passo avanti -commenta Bordon- per tentare di recuperare queste persone che si sono macchiate di atti di questo tipo”.
Si aggiunge al coro l’associazione ‘Senza Violenza’, la quale opera sul territorio bolognese dal 2017 e che in questi sei anni ha già avuto a che fare con duecento uomini destinati percorso di recupero di nove o dodici mesi. “Il principio cardine è l’assunzione di responsabilità -dichiara Giuditta Creazzo, co-fondatrice insieme a Paolo Ballarin dell’associazione -. Sta a ciascuno di noi -continua Creazzo- assumere una posizione contraria a questi atti violenti per la risoluzione dei conflitti. È importante, infatti, l’ammonimento perché purtroppo le donne fanno fatica a denunciare”.
“La soluzione sta nell’individuare la singola persona e farle fare un cambiamento di tipo culturale legato al senso di identità maschile e al ruolo che l’uomo riveste nella sua relazione”, annuncia invece Ballarin.
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