
pAttore pluripremiato, Silvio Orlando torna sul palco, aprendo la stagione di prosa del teatro Celebrazioni con un testo molto amato e che ha già riscosso molto successo. Il binomio, stasera e domani alle 21 è di quelli che non lasciano dubbi. ’La vita davanti a sè’, è la trasposizione in monologo del celebre romanzo di Romain Gary, pubblicato nel 1975 e diventano film appena due anni dopo (e poi ancora nel 2020). Si racconta di Momò, un bimbo arabo orfano che vive nel quartiere multietnico di Belleville a Parigi, nella pensione di un’anziana ex prostituta ebrea, Madame Rosa, che lo accudisce come una madre. Un testo pieno di tenerezza, umanità e forza che in quasi 50 anni non ha perso nulla della sua originalità. Silvio Orlando, con gli occhi e le parole di Momò, porterà lo spettatore dentro il dramma, affrontando con la giusta ironia la convivenza tra culture, religioni e stili di vita differenti: temi ancora oggi molto attuali e in cui il romanzo di Gary appare antesignano del presente.
"Il vero tema però – aveva spiegato l’attore a inizio tournée – per me non è tanto la convivenza tra etnie diverse, quanto il rapporto con la madre e con le donne. Si tratta di un materiale emotivo, sentimentale, necessario. È la mancanza della madre il vero nervo scoperto sotto la pelle del protagonista.
Accanto a Orlando, che ha curato anche la regia, sul palco si esibirà l’ensemble formato da Daniele Mutino (fisarmonica), Roberto Napoletano (percussioni), Luca Sbardella (clarinettosax) e Kaw Sissoko (koradjembe).
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