Bologna, 22 ottobre 2018 - Un altro episodio di degrado in Corte Galluzzi. L’altra mattina, appena arrivato davanti al proprio negozio di giocattoli, William Sabbi ha trovato una scena purtroppo già vista più volte: una siringa a terra, con accanto un flaconcino e tanto sangue davanti all’ingresso, sui gradini e addirittura sulla porta a vetri del negozio. Ci hanno pensato le telecamere di sorveglianza esterne, attive durante l’intera nottata, a raccontare l’ennesima scena di droga avvenuta nella corte nascosta tra piazza Galvani e via d’Azeglio.
«Sono qui da quasi due anni e ormai avrò segnalato episodi di questo tipo almeno una quarantina di volte, non scherzo – racconta il titolare de ‘Il Cielo stellato’ –. Non è possibile arrivare davanti alla propria attività di prima mattina e trovare sangue ovunque, di nuovo». Le segnalazioni inoltrate in passato, però, non sembrano aver cambiato davvero la situazione e il grido d’aiuto è rimasto inascoltato. «Abito fuori Bologna, ma posso controllare le telecamere da casa mia attraverso il dispositivo remoto – continua il commerciante –. Mi sono reso conto tante volte di comportamenti sospetti, ho sorpreso anche alcuni ragazzi intenti a nascondere qualcosa sotto i vasi delle piante e a trafficare nel cortile». «Le prime volte non ho aspettato e ho avvisato subito polizia e carabinieri – spiega Sabbi –, ma è stato tutto inutile: ho solo perso tempo a fornire le mie generalità per non arrivare a nulla». I problemi di Corte Galluzzi, tuttavia, non si limitano alla droga e al degrado e la situazione, secondo Sabbi, non è più sostenibile. «C’è chi pensa che ci troviamo in una ‘culla altolocata’ perché siamo di fianco a via d’Azeglio, ma non è affatto così – incalza il commerciante –. Fra auto, siringhe e costi di affitto insostenibili, qui non si riesce più a vivere. Basta essere dietro piazza Maggiore e subito i proprietari dei locali abusano di questa peculiarità, di questo ‘pregio’, per far pagare ai commercianti canoni spropositati. Il punto è che questa non è neanche una zona commerciale, l’ho anche detto all’azienda multinazionale proprietaria: non c’è un flusso di persone adeguato per un’attività e, come vediamo, la sicurezza non è assolutamente una priorità».
Proprio Corte Galluzzi, inoltre, sarebbe coinvolta nella mini-rivoluzione delle nuove aree pedonali programmata in centro storico dall’Amministrazione, insieme a via de’ Falegnami e via delle Moline: una situazione ferma ormai da qualche tempo, su cui alcuni esercenti del centro stanno continuando a insistere. «La verità è che i residenti stanno facendo muro contro muro, perché non hanno assolutamente voglia di vedere trasformata l’area in una zona pedonale – chiosa il titolare dell’attività –. Fanno sempre tanti proclami, ma poi non cambia mai niente. Invece bisognerebbe venire incontro ai cittadini che lavorano e aiutarli, soprattutto, a far sì che episodi di questo tipo non capitino più».
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