Bologna, siringhe a scuola. Vietato uscire in giardino

Ennesimo ritrovamento di aghi, il preside nega l’accesso al cortile. Il Comune al lavoro: "L’assessore incontrerà i genitori per fare il punto"

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Bologna, 6 dicembre 2019- Dacci oggi la nostra siringa quotidiana. E se non proprio quotidiana, almeno un paio di volte a settimana. Succursale elementare Casaralta e media Zappa di via Saliceto: due scuole da quasi 400 studenti circondate da un bel giardino, purtroppo "terreno di aghi e di siringhe". Al punto che il preside Adriano Rovinazzi, ieri mattina, ha mandato comunicazione interdicendo, a tutti, l’area verde. 

"Per motivi di sicurezza – scrive il dirigente dell’Istituto comprensivo 15, di cui le due scuole fanno parte, dopo l’ultima segnalazione inviatagli da un genitore sull’ennesima siringa – si dispone di non utilizzare in alcun modo l’area esterna, in particolare il giardino e pertinenze esterne all’edificio". Tutto ciò sine die "in attesa di pronte verifiche, sopralluoghi e conseguente messa in sicurezza per quanto di competenza dei servizi comunali". 

Pronta la replica del Comune, che ha affidato la partita all’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini. "Siamo in contatto con la scuola – spiegano da Palazzo d’Accursio –: ci ha informato dell’intenzione di organizzare un incontro con i genitori, cui l’assessore Aitini sarà presente. Abbiamo già avviato gli approfondimenti necessari per capire cosa stia accadendo in quella zona".  "Adesso basta – sbotta un gruppo di genitori dell’elementare dopo la campanella –. Non è possibile che tutte le volte che i bambini escono, qualcuno rischia di farsi male. Certo le dade sono attentissime e fanno mille controlli, ma l’incidente è sempre in agguato". 

Al mattino, ma anche prima che qualche bimbo esca per la ricreazione, le dade fanno controlli costanti. Per non parlare delle lezioni impartite da maestri e prof ai propri studenti, semmai dovessero imbattersi in un ago. Immancabili le segnalazioni inviate al Comune. Ma le siringhe tornano sempre. E il dito di tanti viene puntato contro il camper del Sert (nella foto in alto a destra) che tutti i giorni, da due decenni almeno, staziona per un’oretta, dalle 10.30 alle 11.30, in via Saliceto, proprio dove insiste la recinzione esterna dei due istituti. 

"È un continuo via vai", osserva una mamma. "Perché farlo parcheggiare proprio lì accanto ad una scuola? È una decisione assurda", commenta un altro genitore. Un’ottantina i pazienti che ogni giorno bussano alla porta del camper, che in via Saliceto fa una delle tante tappe secondo l’itinerario fissato da Comune e Ausl

"Dietro al camper – spiega Raffaella Campalastri, che dirige il programma Dipendenze patologiche e Assistenza alla popolazione vulnerabile dell’Ausl –, c’è un progetto ben specifico".  Innanzitutto, "la distribuzione del metadone è destinata a persone non residenti a Bologna con l’obiettivo di ridurre il danno". Oltre a somministrare farmaci, "facciamo scambio di siringhe: ritiriamo quelle usate e in cambio ne diamo di nuove".

Insomma, sintetizza il medico, "togliamo dalla strada proprio le siringhe infette". Va anche detto che "i nostri pazienti sanno bene che, se non si comportano secondo le regole, mettono a rischio il servizio stesso". Ecco perché chi accede "stipula una sorta di contratto terapeutico con noi". 

Per il medico, le siringhe trovate nel giardino, «è molto probabile, siano state gettate lì non dai nostri pazienti, ma da chi non è stato preso in carico da noi». Certo, sono trascorsi vent’anni da quando Comune e Ausl fissarono quella fermata, «gli aspetti della tossicodipendenza sono cambiati – precisa Campalastri –. Siamo disponibili a metterci a un tavolo, insieme con la scuola e il Comune, per capire con che modalità intervenire». 

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