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Cronaca

Nuovo sistema anti-aggressione nei pronto soccorso a Bologna: ora c’è il pulsante

Firmato il protocollo tra questura e ospedali per intervenire più rapidamente in caso di violenza contro gli operatori sanitari. Diciotto pulsanti sono stati installati al Maggiore, altri otto entreranno in funzione a breve al Sant’Orsola, mentre al Rizzoli ne verranno installati quattro

Nuovo sistema anti-aggressione nei pronto soccorso a Bologna: ora c’è il pulsante

Bologna, 17 marzo 2025 – È entrato in funzione questa mattina, in contemporanea con la firma del protocollo tra questura e ospedali, il nuovo sistema antiaggressione nei pronto soccorso integrato con la centrale operativa della polizia.

Il pulsante che fa scattare l'alert per intervenire rapidamente in caso di aggressione al personale sanitario: ne verranno applicati diversi nei pronto soccorso degli ospedali a Bologna
Il pulsante che fa scattare l'alert per intervenire rapidamente in caso di aggressione al personale sanitario: ne verranno applicati diversi nei pronto soccorso degli ospedali a Bologna

Diciotto pulsanti sono già stati installati all’ospedale Maggiore e sono già operativi; altri otto entreranno in funzione a breve al Sant’Orsola, mentre al Rizzoli ne verranno installati quattro. Alla firma del protocollo, assieme al Questore Antonio Sbordone, erano presenti la direttrice generale dell’Ausl Anna Maria Petrini, la direttrice generale del Sant’Orsola Chiara Gibertoni e il direttore generale del Rizzoli, Andrea Rossi.

I pulsanti rossi, installati nei pronto soccorso e in altre aree strategiche degli ospedali, una volta attivati, faranno scattare un alert alla sala operativa della polizia: su uno schermo è segnalato il punto da cui parte l’allarme così da permettere un intervento ancora più tempestivo da parte degli agenti in servizio sul territorio. Contemporaneamente l’allarme scatterà anche nei punti di polizia presenti negli ospedali e nelle postazioni delle guardie giurate.

“Malgrado gli sforzi e le nuove normative – ha detto il Questore Sbordone – le aggressioni agli operatori sanitari sono ancora un fenomeno di triste attualità. Questo protocollo è frutto di un anno di lavoro: si tratta di un sistema semplice, ma efficace. Lo aspettava il personale e lo aspettavamo anche noi, perché quello che registriamo è un’esposizione all’aggressività della categoria sanitaria, che genera negli operatori un senso di angoscia che va sanato. Non c’è un’emergenza a Bologna come in altre città, ma c’è un’ansia da parte degli operatori sanitari a cui dobbiamo rispondere. Stiamo attraversando un momento in cui il riconoscimento del lavoro dell’autorità è in crisi: questa degenerazione a cui stiamo assistendo ci impone di recuperare il riconoscimento dei ruoli. Insieme credo che i risultati arrivino”.