Smart City: la chiave è integrare Le tecnologie legate al territorio

Nell’appuntamento finale promosso dal nostro giornale, a confronto esperti di tutti i settori. Dal traffico alla mobilità, dal risparmio energetico alle fonti sostenibili: così si progetta il domani

Migration

di Giorgia De Cupertinis

Anno dopo anno, il concetto di Smart City sta assumendo un ruolo sempre più rilevante per la società, chiamata oggi a delineare nuove strategie per mettere in relazione le infrastrutture materiali del territorio "con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita". E guardare, così, al futuro. Alla tecnologia. Alla transizione digitale, ambientale, energetica. Sfide che non sostituiscono la centralità dell’uomo, ma puntano ad accompagnarlo verso una modernizzazione ormai necessaria. Così come sottolineato durante l’evento finale di ‘Qn-Città future’, dal titolo ’Il paradosso della Smart City: città più intelligente o più limitante?’, tenutosi ieri pomeriggio all’Opificio Golinelli. Tanti gli ospiti, tanti i momenti di condivisione, per concludere un anno di iniziative dedicate al tema. A partire dall’integrazione "tra le nuove tecnologie e le strutture già disponibili", focus centrale: "Bisogna educare la popolazione ad andare verso nuovi esperimenti – spiega Enrico Giovannini (foto in alto), già ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile – ed è necessario, per questo, pensare alla mobilità in ogni suo aspetto. Bisogna contrastare il traffico nelle strade, guardando verso ’città a 15 minuti’, dove ogni individuo riesca a raggiungere i servizi nell’arco di un quarto d’ora. Così come è necessario guardare verso un sistema dove con una semplice app è possibile integrare i diversi mezzi di trasporto e tracciare il proprio tragitto con un click". Protagonista, tra gli altri, anche il tema dell’energia. "Una cosa è certa: prima bisogna pensare al risparmio energetico, poi a produrre quello che ci serve da fonti rinnovabili. È un mondo che va verso l’elettrico, ma anche l’idrogeno avrà una spinta importante" spiega Claudia Carani, Innovation Manager Aess. Non solo.

"Fondamentale sarà la rilettura dei servizi per la città – insiste Lorenzo Ferrante, responsabile progetti smart city Rekeep –, che deve partire dai dati che quest’ultima produce. Perché è correlando questi dati che si possono sconvolgere le vecchie modalità: bisogna fare rete, grazie agli strumenti digitali". Ovviamente "sarà necessario essere competitivi sul mercato – precisa Cristina Mezzanotte, presidente Manager Italia Emilia-Romagna – facendo leva sulle competenze smart. Serve formazione continua, affinché le persone possano continuare a prepararsi per affrontare i nuovi scenari". Come procedere, quindi? Lorenzo Principali, direttore area digitale di I-Com, non ha dubbi: "Ciò su cui dobbiamo lavorare, per evitare ulteriori ritardi, sono le competenze digitali: quelle dei cittadini, della pubblica amministrazione e delle imprese".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro