"Smentito un teste chiave. E nessuno indagò su una banda di pregiudicati"

Il legale e l’istanza per chiedere di rifare tutto: "E l’impronta sulla porta di chi era?"

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"Ho riletto tutti e nove i faldoni della Procura, – spiega l’avvocato Duccio Cerfogli (foto) – dopo aver ricevuto incarico da Nanni per la revisione del processo, e ho scoperto che l’intero impianto accusatorio si è basato esclusivamente sulle dichiarazioni di una persona. Testimonianza che però, dal nostro punto di vista, va a collidere con le risultanze scientifiche, in particolare con l’ora della morte".

Avvocato, il teste l’ha sentito?

"No, è morto prima del processo. Quindi non è stato possibile sentirlo nemmeno in contraddittorio".

Quali sarebbero le nuove prove per chiedere la revisione?

"Ho scoperto l’esistenza di una banda di persone pregiudicate, non del posto, che frequentavano Nanni e la sua abitazione. Di costoro non vi è traccia nei faldoni della Procura".

Il movente, dunque?

"Questioni economiche, queste persone erano note per muoversi in cerca di denaro".

Tra le stranezze che farete emergere c’è l’impronta ritrovata sulla porta della casa della vittima, non è vero?

"Esatto e che non corrisponde certo al 45 di piede che portava Nanni. Quella è un’impronta molto piccola".

A incastrare Nanni le tracce di sangue trovate sull’accetta che avrebbe ucciso la madre.

"Facciamo chiarezza. Il perito della Procura, nell’iniziale indagine, disse che quella era compatibile con l’arma del delitto ma non era l’arma del delitto. Non vennero trovate tracce di sangue nel manico, solo Dna di Nanni e della vittima. Cosa normale visto che l’attrezzo era di loro proprietà. E c’è dell’altro".

Che cosa?

"Lo stesso perito disse che un colpo del genere alla testa con un’accetta provoca un ampissimo sanguinamento. Nell’accetta non ci fu traccia di sangue, nemmeno sui vestiti di Nanni. Possibile?".

La condanna della Cassazione arriva nel 2019, perché la richiesta di revisione solo oggi?

"Nanni si attivò immediatamente, cambiò legale e mi diede incarico. Ci si metta in mezzo gli anni del Covid che hanno rallentato tutto ed ecco la risposta".

n.b.

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