Smog, primi blocchi. Ma non a Bologna Gli sforamenti già oltre al 50 per cento

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Primo stop dell’autunno in Emilia-Romagna. Ma, almeno per ora, non sotto le Due Torri. Oggi e domani scattano a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara la limitazioni previste dal piano per la qualità dell’aria, in seguito alle proiezioni Arpae sulle concentrazioni di smog. Bologna, al momento, è salva, nonostante lo sforamento di 17 giornate (la metà di quelle consentite) del limite di 50 microgrammi di media di Pm10 nell’aria. Fatto sta che, a parte Bologna, oggi e domani, è vietata la circolazione ai diesel fino all’euro 4 nei centri maggiori e non si possono tenere accesi i veicoli fermi. Inoltre, ed è previsto l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19 gradi e nelle attività industriali e artigianali fino a 17 gradi. Mercoledì ci si aggiornerà, per vedere se ci sono cambiamenti.

E, oltre al ’ritorno alla normalità’ dei blocchi del traffico dopo gli anni della pandemia, si assiste anche a un aumento a livello pre-Covid di incidenti stradali nella nostra Provincia. Nel 2021, sulle strade del Bolognese, si sono registrati 3.709 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 59 morti e 4.865 feriti. In media, rispettivamente, dieci incidenti al giorno. Le statistiche mostrano un +109% di incidenti, con 59 decessi nel 2021 rispetto ai 54 del 2020, e 4.865 feriti (+143%). È quanto emerge dal nuovo rapporto elaborato da Aci e Istat, dopo l’ultimo di luglio. In merito alla mobilità dolce, in provincia l’anno scorso si sono verificati 47 incidenti che hanno coinvolto monopattini, con 40 feriti, e 319 incidenti che hanno coinvolto biciclette, con un morto e 40 feriti, oltre a 27 incidenti con biciclette elettriche (24 feriti). I pedoni, invece, sono rimasti coinvolti in 267 incidenti e due sono stati i morti.

"L’incremento degli incidenti stradali – commenta il presidente di Automobile Club Bologna, Federico Bendinelli – e delle conseguenti vittime, nel 2001 rispetto al 2020, seppure comprensibile considerando la fortissima diminuzione della circolazione provocata nel 2020 dalle disposizioni conseguenti all’epidemia di Covid, appare tuttavia inaccettabile". E, continua Bendinelli, "sollecita ancora una volta la necessità di un maggiore e costante presenza sulle strade della Polizia municipale per il controllo del puntuale rispetto delle norme del Codice della strada da parte di tutti gli utenti – continua il presidente di Aci Bologna – l’introduzione nel Codice della strada di maggiori disposizioni sui dispositivi di sicurezza individuali, quali i caschi per chi usa i mezzi di mobilità leggera, quali biciclette e monopattini".

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