Cosa c’è da fare a Pasqua e Pasquetta? Una domanda che torna a farci consultare siti e destinazioni, dopo due anni di gite cancellate dalle restrizioni della pandemia. E si ritorna a pensare alle scampagnate, alle visite in Appennino, alle sagre e alla riscoperta di parti della nostra città che, grazie all’organizzazione di escursioni urbane, ad esempio da parte dell’associazione Vitruvio (sempre molto attiva a declinare Bologna e dintorni attraverso punti di vista nuovi) impariamo a conoscere.
Nell’agenda delle tradizioni che tornano non può mancare ‘So e Zo’ par i Bregual’, la tradizionale camminata di Pasquetta che dalla chiesa di San Martino di Casalecchio sale su per il sentiero dei Bregoli fino a San Luca e ritorno, con spuntino pasquale finale.
E riprendono i giri di Vitruvio con la zdàura di Bologna Onorina Pirazzoli che porta i gitanti alla scoperta delle Torri, passando per il Ghetto, ma si riscopre anche il fulcro di una natura appena fuori porta, ovvero quella lungo il canale Navile, nella nuova iniziativa ‘Una gita fuori porta’, un itinerario lungo il corso d’acqua. E se si ha voglia di allontanarsi un po’ e lasciarsi la città alle spalle per un giorno, ecco che l’Appennino si apre al visitatore tra natura, bellezze artistiche e sapori.
Con tanto di borghi in festa e castelli, come il Manservisi a Castelluccio, che narra una storia intrigante di un uomo visionario amante del bello, che lasciò Bologna per trasferirsi quassù e creare la sua cittadella e la sua fortezza. C’è anche il tramonto speciale per la Pasquetta, che dovrebbe essere a ciel sereno: destinazione non troppo lontana, il Monte Adone.
Benedetta Cucci
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