"Salvate il soldato Raymond". L’altra mattina nella sala consiliare del municipio di Argelato la sindaca Claudia Muzic ha accolto i parenti del pilota americano Raymond Miles Maxfield (1921 – 1991). Stiamo parlando del militare Usa che nel giugno del 1944, all’epoca poco più che ventenne, venne salvato da alcuni abitanti di Argelato, dopo che il suo aereo fu abbattuto nella zona di campagna di Malacappa. All’incontro erano presenti anche il sindaco di Castel Maggiore Luca Vignoli, Sandro Frabetti e Adriano Bacchi Lazzari, autori del libro dal titolo ‘Raymond Miles Maxfield – un americano a Malacappa nella lotta di Liberazione italiana’ (edito da Minerva) che narra la vicenda. "Il nonno – ha detto nell’occasione il nipote – non era solito parlare in famiglia della guerra e di quello che gli era successo. E molto della sua storia, e della sua straordinaria avventura nelle campagne bolognesi, l’abbiamo potuta apprendere dal libro che è stato pubblicato".
"Ad 80 anni dall’accaduto – ha affermato Muzic -, il nipote Charles è venuto in visita in Italia, assieme alle sue figlie, con il desiderio di recarsi nei luoghi che accolsero il nonno e bisnonno Raymond che è poi così riuscito a far rientro in patria sano e salvo. Ringrazio Frabetti e gli altri suoi collaboratori per l’impegno in questa ricerca che ha ricordato una pagina così avvincente della nostra storia locale".
"E’ stato molto emozionante – ha sottolineato Vignoli - l’incontro con Charles Maxfield, con Sandro Frabetti, discendente di una delle famiglie che per prime prestarono soccorso al pilota americano dopo l’uscita repentina dal velivolo in fiamme. Piccoli tasselli di storia riaffiorano ed intrecciano inevitabilmente passato, presente e futuro del nostro territorio".
Il 5 giugno 1944 un aereo a due code, il P-38J, precipitò nella zona di Malacappa, nei campi di proprietà di Leandro Arpinati, dopo essere stato abbattuto durante una missione di attacco tra Molinella e Budrio. L’aereo doveva bombardare dei mezzi tedeschi.
Alla guida del velivolo monoposto si trovava il giovane pilota pluridecorato Raymond Miles Maxfield - che si era messo già in mostra per la sua abilità e coraggio abbattendo 15 aerei tedeschi - che da quel preciso momento iniziò la sua avventura a terra. Infatti il pilota americano, fu soccorso da alcune famiglie del luogo, in particolare Turrini, Marzocchi, Guidi, Arpinati, Frabetti.
Dato per disperso dalle autorità militari americane per quasi 4 mesi, ufficialmente era stato classificato come morto in missione, Raymond riuscì poi, grazie all’aiuto delle famiglie italiane e di partigiani, a tornare in patria dove l’aspettava la sua numerosa famiglia.
Pier Luigi Trombetta