Solidarietà ai profughi ucraini, donate le prime lavatrici usate "Esempio di economia circolare"

Il primo cittadino Santoni: "Iniziativa destinata anche alle famiglie in difficoltà"

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Grazie al progetto per la rigenerazione degli elettrodomestici, sono state donate le prime otto lavatrici portate allo smaltimento nelle stazioni ecologiche di Hera e che, grazie al lavoro di riparatori di Cna, torneranno ad essere perfettamente funzionanti. Le famiglie dei rifugiati ucrraini ospitate nei comuni di San Benedetto Val di Sambro, Monghidoro, Loiano, Monzuno sono state le destinatarie di questa "seconda mano". "I valori ecologici e solidaristici connessi a questo progetto, legati ad un percorso non più ideale ma concreto di economia circolare, sono unici ed evidenti – spiega Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro, comune che ha visto la prima consegna a una famiglia –. Uno spirito di condivisione ora rivolto ai profughi ucraini ma successivamente alle persone in difficoltà a causa della crisi con una progettualità positiva, che non ha richiesto l’impiego di risorse pubbliche. Un progetto unico in Europa, che rappresenta un modello virtuoso di economia circolare rispettoso dell’ambiente, di quella solidarietà che notoriamente caratterizza questi territori, ma anche e soprattutto un esempio di economia generativa capace di produrre e dare servizi senza bisogno di investimenti pubblici. Come spesso accade nella vita: baste usare la testa". L’iniziativa degli "elettrodomestici solidali" punta a diventare un modello con due obiettivi: da un lato verificare l’applicabilità di più efficienti modalità di raccolta dei rifiuti con autocarri ecocompatibili delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), dall’altro avviarle successivamente a linee di preparazione certificata per il loro riutilizzo. Protagonista del progetto è l’azienda Dismeco srl, con sede a Marzabotto.

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