Solo tre donne su undici nomi Pd Mazzoni: "L’importante è eleggerle"

La segretaria difende la sua lista e avverte Roma: "No paracadutati, rispetto per le candidature bolognesi". Oggi Tosiani invia l’elenco al Nazareno. E intanto in Comune nuovo ribaltone ’rosa’: torna Bernagozzi

Migration

di Rosalba Carbutti

Una ’rosa’ di nomi poco rosa. Qualche critica nelle chat del Pd bolognese c’è stata all’indomani della lista svelata dalla segretaria provinciale dem, Federica Mazzoni. Solo tre, infatti, le donne presenti nella lista delle possibili candidature su undici nomi: Sandra Zampa, Simona Lembi e Francesca Puglisi. In più ci si è messa anche la diatriba ‘rosa’ in Consiglio comunale con un nuovo ribaltone: Giulia Bernagozzi torna in Aula al posto di Isabella Angiuli. Il Consiglio di Stato ha, infatti, annullato la sentenza del Tar sul riconteggio dei voti alle Comunali e Bernagozzi riprende il suo posto. Ribaltone a parte, sul tavolo resta il toto-nomi in vista del voto del 25 settembre. E tiene banco il tema femminile. Mazzoni, però, chiude le polemiche: "Non basta solo candidare le donne. Il nostro obiettivo è farle eleggere. E lo faremo", assicura. Undici le proposte di candidatura inviate al segretario regionale Tosiani che oggi le invierà (senza modifiche) con quelle delle altre federazioni emiliano-romagnole al Nazareno.

Bologna ha indicato gli uscenti Andrea De Maria, Gianluca Benamati, Francesco Critelli e Luca Rizzo Nervo (che è anche assessore comunale); l’ex sindaco Virginio Merola; i consiglieri regionali Antonio Mumolo e Stefano Caliandro; le ex parlamentari e sottosegretarie Sandra Zampa e Francesca Puglisi; la delegata metropolitana Simona Lembi; Davide Di Noi, della corrente ‘Energia democratica’. Una ’rosa’ che Mazzoni difende: "Corrisponde a una rappresentanza del territorio per comporre la migliore delle squadre per battere la destra. Puntiamo ad avere la piena parità di genere ed eleggere le donne: è fondamentale anche per oltrepassare una ferita che c’è stata nella scorsa legislatura", quando Bologna non elesse nessuna donna. Il ragionamento che si fa in ambienti dem, è che i nomi di altre donne verranno fatti dal Nazareno, come la presidente del partito e sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi. In pole anche Elly Schlein, in quota Articolo 1.

Rimane l’incognita dei paracadutati. Dopo la rivolta sull’eventualità di Luigi Di Maio in corsa in Emilia e la successiva smentita, Mazzoni tira un sospiro di sollievo: "È una buona notizia. Perché in questa campagna elettorale il radicamento sul territorio è importante". Da qui, in seguito a voci di nomi di peso che potrebbero correre in città, magari nel seggio del Senato che fu di Pier Ferdinando Casini nel 2018, Mazzoni avverte: " Le liste dovranno essere rispettose di Bologna". Tradotto: va bene la generosità, ma più di tre nomi nazionali non sono accettabili. Ma, si sa, tutto dipenderà dal quadro delle alleanze.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro