"Sono un broker, affidami i risparmi" E svanisce nel nulla con 170mila euro

Nei guai un quarantenne: dovrà rispondere di truffa e appropriazione indebita nei confronti di una 65enne. I due si erano conosciuti per lavoro, lui l’aveva aiutata con il computer. Poi la proposta ’d’affari’

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Da vero ’professionista’, ha dedicato tempo e cura nel raggiro della sua vittima. Quasi un anno e mezzo, che gli hanno fruttato, alla fine, ben centosettantamila euro. E un processo per truffa e appropriazione indebita, pure.

Nei guai è finito un quarantenne residente in Appennino, ma di origini pugliesi, già noto alle forze dell’ordine per altri fatti simili. La vittima è una bolognese di 65 anni, stimata professionista in ambito sanitario.

Tutto inizia nel 2018, quando la vittima e l’indagato si conoscono tramite l’attività lavorativa della prima. Lei ha bisogno di un computer nuovo, lui si offre di vendergliene uno; dopo il pagamento lo strumento non le viene subito consegnato, ma poi, dopo qualche scusa, infine arriva e così la donna non si insospettisce. Passano le settimane, e l’uomo si offre in diverse occasioni di aiutare la signora, che vive sola, con piccole riparazioni o consulenze sui suoi apparecchi elettronici, sempre chiedendo un piccolo compenso in cambio, o di venderle strumenti tecnologici, per cifre relativamente contenute. Finché un giorno cominciano le richieste di prestiti. Si inizia con l’ordine di poche centinaia, poi qualche migliaia di euro. Somme che vengono in parte restituite, finché l’uomo, ormai sicuro di avere carpito la fiducia della donna, cala ’l’asso’: le chiede centomila euro da "investire" essendo lui un "broker finanziario", o almeno così afferma. Il raggiro è servito. La sessantacinquenne si fida, ormai da mesi conosce il quarantenne. Gli affida il denaro. Inizialmente lui le mostra come questi soldi fruttino piccoli interessi, cifre sempre piuttosto basse, ma che, promette lui, presto cresceranno esponenzialmente. Un brutto giorno però svanisce nel nulla. E con lui pure la grande maggioranza dei soldi della signora che – secondo l’accusa al processo in cui la donna è rappresentata dall’avvocato Massimiliano Bacillieri – non sono mai stati investiti nelle azioni indicate dall’uomo, bensì da lui stesso intascati. E gli "interessi" fruttati altri non erano che gli stessi denari della vittima, ’rigirati’ per farli apparire esito di investimenti in realtà mai esistiti.

"Le ragioni dell’accusa sono assolutamente fondate, le prove schiaccianti – attacca l’avvocato Bacillieri –. Abbiamo richiesto il sequestro conservativo di alcuni beni dell’imputato, ora attendiamo il corso del processo ai fini dell’ovvio riconoscimento della sua penale responsabilità". Prima udienza fissata per gennaio.

Federica Orlandi

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