Sos carenza infermieri a Bologna. "Professione da rilanciare, campagna nelle scuole"

Bordon, direttore generale dell’Azienda Usl: "Siamo di fronte a un’emergenza". Giurdanella, presidente Opi: "Si laurea solo il 70% degli iscritti all’Università".

Sos carenza infermieri  "Professione da rilanciare  Campagna nelle scuole"

Sos carenza infermieri "Professione da rilanciare Campagna nelle scuole"

Sos infermieri: la carenza di professionisti, segnalata da anni, adesso rappresenta un’emergenza per le Aziende sanitarie. "Bisogna combattere la crisi delle vocazioni – attacca Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl – perché questo mestiere è bellissimo, può dare mille opportunità e bisogna farlo conoscere di più. Facciamo fatica a trovare infermieri sul mercato del lavoro, ormai è un’emergenza. Nel 2021 si sono laureati in Italia 9.800 infermieri e 10mila medici, mentre nel 2017 erano rispettivamente 13mila e 7.500".

Numeri che rivelano quanto sia urgente arrivare a un’inversione di tendenza, al punto che il manager presenta la propria ‘ricetta’ nella sede dell’Opi, l’Ordine delle professioni infermieristiche, alla consegna dei diplomi di master.

"Sono disponibile ad andare nelle scuole superiori del nostro territorio, in particolare dell’Appennino, dove la carenza di infermieri è davvero drammatica – sottolinea Bordon –. Sono già d’accordo con i sindaci di Vergato e Porretta, ma se mi chiameranno anche altri io ci sono".

Pietro Giurdanella, presidente Opi Bologna, ammette che "attualmente all’Alma Mater sono messi a bando circa 550 posti, gli ultimi dati ufficiali sono del 2020, ma il 5% non viene assegnato per mancanza di iscrizioni. E alla fine dei tre anni si laurea solo il 70% degli studenti. Questo numero non è in grado di coprire il turnover del personale che esce. Il tema è l’attrattività della professione. Bisogna incidere a livello contrattuale – precisa –, remunerativo e di sviluppo professionale, per arrivare ad avere specializzazioni in ambito chirurgico, medico o in emergenza urgenza, sviluppando lauree magistrali di tipo clinico specialistico e migliorando l’organizzazione del lavoro. Oggi l’unica possibilità di carriera è solo di tipo gestionale, ma è appannaggio di pochi". I 42 diplomi, 16 in Infermieristica forense e 26 in Infermieristica di famiglia e comunità, sono stati consegnati da Raffaele Donini. "Il capitale umano è l’elemento più importante e insostituibile", sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, augurandosi uno sviluppo dei master.

Il numero uno della Sanità ricorda anche il ruolo dei professionisti sul territorio, perché "durante il Covid le Usca (squadre di medici e infermieri che andavano nelle case, ndr), "hanno effettuato quasi 600mila prestazioni a domicilio e senza di loro sarebbe stata insostenibile la pressione dei malati sugli ospedali".

I due master si sono svolti in collaborazione tra Opi e Unibo, con il sostegno di Paco D’Onofrio e Pasqualino Maietta, responsabili scientifici dei due corsi. Anche il professor Carlo Bottari è intervenuto alla cerimonia nell’aula di formazione ’Cleopatra Ferri’, sede bolognese dell’Opi.

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