
Viaggio al Navile e Ippodromo, la rabbia dei residenti: "Scenario peggiorato. Raffica di danni ai veicoli e degrado, in queste zone andiamo avanti a fatica. Bene il rimborso del Comune, ma bisogna risolvere il problema alla radice". .
Bologna, 20 aprile 2025 – Agli angoli delle strade, al bordo dei marciapiedi o a ridosso delle strisce blu degli stalli auto, in Bolognina, da qualche mese c’è una presenza costante: si tratta dei vetri degli specchietti e dei finestrini che, quotidianamente, vengono distrutti a causa di atti vandalici o furti. Un fenomeno che, nel cuore del quartiere Navile in particolar modo, nei mesi passati ha raggiunto l’apice, colpendo tanti residenti e commercianti.
Il Comune, nella fase più acuta, aveva promesso un intervento, che si concretizzerà a partire da martedì, con una procedura ad hoc che rimborserà i cittadini vittime dei danni ai vetri delle proprie auto, destinando a chi ne fa richiesta un massimo di 250 euro. Una forma di sostegno, quella dell’amministrazione nei confronti delle persone colpite, "sicuramente apprezzata, ma fine a se stessa: bisogna affrontare la problematica dalla radice, liberandoci dal degrado". Si racchiude in queste poche parole il pensiero comune che aleggia nei dintorni di piazza dell’Unità, dal mercato Albani fino a via Carracci e nelle vie limitrofe, tutte zone calde per le spaccate alle auto.
Il fenomeno, come ha sottolineato alla presentazione del bando Matilde Madrid, assessora alla Sicurezza, è in calo, ma "qui è comunque continuo – inizia Marina Tugnoli –. Infatti, uscendo di casa ho notato un’auto con il vetro infranto, che staziona lì già da qualche giorno, e un’altra a pochi metri di distanza". Vedendo la situazione, "il rimborso è un gesto apprezzato – continua –, ma il problema è più ampio e non si limita al danneggiamento delle auto. Qui le cose sono cambiate in peggio e andiamo avanti con fatica".
Lo sa bene anche Stefano Greco di Il Rullino, secondo cui "la procedura di risarcimento è positiva – scandisce –, ma bisognerebbe evitare la realizzazione di questi atti. Servono più pattuglie, utili anche a contrastare il fenomeno, che è molto diffuso nel quartiere, come tutti possiamo vedere. Per anni si è minimizzato il degrado che viviamo, senza affrontarlo. E i problemi sono peggiorati". Infatti, "qui bisogna guardare al di là dell’atto vandalico – fa eco Gianluca Morisi dell’hotel Il Guercino –. Il contributo del Comune è un bel segnale, ma il problema principale con cui conviviamo, cioè lo spaccio, è ben più grave". Rispetto a sei mesi fa, "la situazione di giorno è migliorata, grazie anche ai controlli delle forze dell’ordine, ma di notte lo scenario non è cambiato".
E per riuscire a generare un cambiamento "serve una soluzione strutturata – chiude Morisi –, come creare un Cohousing con agenti, infermieri e professori precari, dando loro degli appartamenti: il movimento nel quartiere così cambierebbe". Un altro episodio è avvenuto due notti fa, ma all’altezza dell’Ippodromo: "Stanotte (venerdì sera, ndr) mi hanno distrutto uno dei finestrini dell’auto, mettendo in subbuglio l’auto senza rubare nulla – racconta Ivo Bertozzi della tintoria lavasecco Edera in via di Vincenzo –. Ormai tutti almeno una volta siamo stati vittime. Farò denuncia e poi capirò se poter ottenere il rimborso. Qui, comunque, lo scenario è molto peggiorato".
C’è chi ha subito il danno più volte, come Sara Spigarelli: "In due settimane, io e la mia famiglia abbiamo trovato più di due finestrini rotti – spiega –. Stiamo pensando di applicare delle telecamere all’interno dell’auto, così da provare ad aiutare le forze dell’ordine a individuare i soggetti. L’aiuto economico è un’idea funzionale, ma i vandali devono essere puniti, altrimenti il problema persisterà". Anche per Maria Rosa Mazza, "è necessario agire alla radice del problema, individuando chi compie questi atti vandalici per evitare che si ripetano – dice –. Il rimborso è certamente un aiuto, ma sarebbe stato più corretto intervenire prima che il fenomeno si acutizzasse".