Bologna, 13 settembre 2024 – Ai domiciliari da neppure dieci giorni, aveva già ripreso la sua fiorente attività di spaccio, portata avanti tra le mura del suo alloggio Acer di via Marco Polo.
Ed è stato quindi di nuovo arrestato, questa volta dai poliziotti del commissariato Bolognina-Pontevecchio. Questa la breve parabola de ‘Lo zio’, marocchino di 62 anni più che noto a poliziotti e carabinieri, già arrestato dalla Squadra mobile lo scorso 28 agosto: sorpreso a spacciare, assieme a un complice, al parchetto di via Yuri Gagarin, aveva aggredito i poliziotti per sottrarsi al controllo. Gli agenti, nella successiva perquisizione della casa di via Marco Polo, avevano poi trovato 10mila euro in contanti e bilancini di precisione.
Dopo l’arresto e un rapido passaggio alla Dozza, su disposizione del giudice, la misura cautelare per ‘lo zio’ lo scorso 4 settembre era stata alleggerita: il pregiudicato era tornato a casa, ai domiciliari. E, a quanto pare, ha subito ripreso a lavorare. Con modalità differenti, legate alle sue attuali condizioni, ma sempre con la stessa ‘potenza di fuoco’, tanto che in casa, ben nascosti, sono stati trovati 140 grammi di coca. Andiamo per ordine: l’altra sera al centralino del 113 arriva la chiamata di un cittadino, insospettito dalle attività che si svolgevano nella vicina casa Acer. In particolare, il cittadino raccontava di aver più volte visto, nel corso della giornata, l’abitante dell’appartamento, descritto come un nordafricano, affacciarsi dal balcone e fischiare, per richiamare l’attenzione di altri nordafricani a cui poi era stato visto lanciare dei piccoli involucri. La notizia è stata girata ai poliziotti del Bolognina che sono andati in via Marco Polo, contattando anche i colleghi in ufficio. Che, alla descrizione dei fatti, hanno subito intuito che il ‘lanciatore’ potesse essere ‘lo zio’. E hanno quindi indicato ai colleghi dove abitasse, così da facilitarne il lavoro. La perquisizione ha dato l’esito atteso: in bagno, all’interno delle tasche dell’accappatoio, sono stati trovati un involucro con 8 grammi di coca e 590 euro; a quel punto sono stati chiamati in supporto anche i colleghi Barack e Havana delle Unità cinofile, che col loro fiuto hanno trovato, nel forno, un panetto da 132 grammi di coca. E poi due cellulari nelle confezioni del detersivo e vario materiale per il confezionamento, allo stesso modo ben nascosto.
Al termine della perquisizione, ‘lo zio’ è tornato in manette: in direttissima, è stata disposta per l’uomo la custodia cautelare in carcere.