Spaccio choc, le analisi della droga comprata a Bologna: potente e pericolosa

Abbiamo fatto repertare la marijuana acquistata in piazza VIII Agosto dal nostro cronista, ecco i risultati: Thc al 15,8%, è sopra la media

Inchiesta choc sullo spaccio di droga a Bologna

Inchiesta choc sullo spaccio di droga a Bologna

Bologna, 28 ottobre 2021 - Il test ha funzionato. Già, perché l’analisi sulla sostanza stupefacente venduta al nostro cronista alcuni giorni fa da un pusher centrafricano in piazza VIII Agosto, è risultata positiva e con principi attivi importanti. Trenta euro per una dose di marijuana ("l’erba costa tanto – si era quasi giustificato lo spacciatore – e viene dall’Olanda") reperita con straordinaria facilità tra le vie del centro di Bologna.

Inchiesta choc sullo spaccio di droga a Bologna
Inchiesta choc sullo spaccio di droga a Bologna

L'inchiesta Così si compra la droga in centro a Bologna, i video choc - Droga a Bologna, stretta sullo spaccio in strada Il campione, fatto analizzare a Verona su disposizione della tossicologa Elia Del Borrello, è stato suddiviso in due parti denominati A e B. Partiamo dal primo: il suo peso specifico è di 846.2 milligrammi, ciò che lo caratterizza è il 15.8% di Thc, ovvero il più importante principio attivo contenuto nella cannabis o canapa. Si tratta di un componente psicoattivo, un principio che esercita azioni sul sistema nervoso centrale. Costo medio in strada tra i 15 e i 20 euro. Il campione B invece pesa 866.2 milligrammi e il Thc è pari a 12.6%. "In entrambi i reperti – si legge dal referto – è stato riscontrato delta-9tetraidrocannabinolo (delta-9Thc), unico tra i componenti della marijuana ad avere azione stupefacente. Riscontrato anche il cannabinolo (Cbn) e cannabidiolo (Cbd)".

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Insomma, la droga acquistata in piazza VIII Agosto non è stata il classico ’pacco’ e lo dimostra il principio attivo presente. Basti pensare che non è difficile trovare la stessa ’erba’ ma con percentuali di Thc che variano tra il 5 e il 10%. Un ulteriore campanello d’allarme che va di pari passo con la facilità di reperire certa sostanza quasi ovunque. Con una città divisa per etnie di pusher e dietro la lunga mano della criminalità organizzata. Italiana, ma anche albanese e nigeriana. Dati alla mano, vista la mole degli arresti messi a segno in questi ultimi mesi da carabinieri, polizia e guardia di finanza, la vendita al dettaglio su strada non è certamente diminuita.

Tutt’altro, come sottolineato nei giorni scorsi anche dai procuratori Giuseppe Amato e Silvia Marzocchi. Gli spacciatori si sono fatti più accorti – il nostro servizio parla chiaro, con il pusher in attesa del ’collega’ che prende il numero della Posta e si mette in coda per non dare nell’occhio – e spesso consegnano direttamente a casa la droga. Spacciatori che si dividono il territorio: in Bolognina i marocchini hanno in mano lo spaccio di cocaina e hashish. A San Donato invece i tunisini vendono eroina e cocaina, mentre i marocchini coca e hashish. Tunisini e algerini si spartiscono poi piazza Verdi, per quel che riguarda eroina e cocaina, mentre i centrafricani si occupano della marijuana. Alla Barca lo spaccio è in mano a italiani e albanesi, al Pilastro a italiani e tunisini. Qui vanno coca e hashish. Un mercato cittadino talmente proficuo che regala spazio a tutti, senza il bisogno di farsi la guerra. Almeno per ora.  

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