Bologna, maxi spaccio di droga alla Barca: il conto della Procura

Otto patteggiamenti (tra cui 3 anni a Cresi di Villa Inferno) e nove abbreviati. Richieste di condanna che arrivano fino a 8 anni. "Fiorente traffico di droga"

Il dirigente della Mobile, Roberto Pititto

Il dirigente della Mobile, Roberto Pititto

Bologna, 5 ottobre 2022 - Otto patteggeranno, altri nove hanno scelto la strada dell’abbreviato con richieste della Procura che partono da 2 mesi e 20 giorni e arrivano fino a 8 anni. Per quel "fiorente e organizzato narcotraffico" rimpinguato costantemente da "circuiti criminali calabresi e albanesi". Cocaina, soprattutto, che arrivava a chili e veniva riversata su parte della città, a partire dal quartiere Barca. Ieri, davanti al gup Maria Cristina Sarli, la resa dei conti (spaccio e associazione gli addebiti a vario titolo) del pubblico ministero Roberto Ceroni per i 22 imputati finiti nei guai nel maxi blitz che risale a gennaio e che portò all’arresto di 11 persone, mentre per altri sei scattò l’obbligo di dimora. Il primo nome della lista, "tra i principali protagonisti", come lo definì il giudice per le indagini preliminari Claudio Paris, è Enzo Guermandi, difeso dall’avvocato Stefano Bordoni, che la prossima settimana discuterà l’abbreviato. Così come Ala Abidi, il tunisino condannato a otto anni la primavera scorsa per il tentato omicidio del marocchino Anas K., cui sparò a maggio 2021 al Pilastro. Abidi venne arrestato con due chili di droga quando l’indagine era ormai alla conclusione e per quei fatti è già stato condannato a 4 anni e 8 mesi. Ieri il pm, riconoscendo la continuazione, ha richiesto altri 6 anni (ridotti a 4 per il rito), per un complessivo di 8 anni e 8 mesi. Abidi è difeso dall’avvocato Bruno Salernitano che rappresenta anche F. S., 32 anni incensurata compagna di quest’ultimo, che ha chiesto di patteggiare una pena di 1 anno e 10 mesi.

Villa inferno

Altro volto noto alle cronache cittadine, anche lui finito davanti al gup, è Fabrizio Cresi, il parrucchiere cesenate già condannato in primo grado nel processo sui festini a base di sesso e cocaina di ’Villa Inferno’. Cresi (avvocato Donata Malmusi) ha scelto la strada del patteggiamento: 3 anni. Uno in meno invece per Alessandro Pagani, vigile urbano. Rito abbreviato pure per Roberto Ratiglia (avvocato Matteo Sanzani), lo studente fuorisede di 28 anni accusato di essere uno dei principali acquirenti dei "soci" bolognesi Guermandi e Andrea Roma (altro "protagonista principale" del sodalizio) e a sua volta rifornitore di cocaina della zona universitaria. Anche lui discuterà l’11. Una vera e propria rete di spaccio, secondo le accuse, che i due rifornivano costantemente attraverso Charly Osvaldo Arturi, 39enne originario di Cosenza e arrestato in flagranza il 17 agosto 2019, mentre trasportava 2,3 chili di cocaina nell’auto. Un carico che Arturi avrebbe acquistato e ricevuto tramite intermediazioni da Hysaj Rexhep, 37 anni e di origini albanesi che agiva nel territorio di Montecatini Terme e con cui il 39enne calabrese avrebbe intrattenuto rapporti per rifornirsi di stupefacente, poi destinato ai bolognesi.

A processo

Tra i 22 imputati, andrà a dibattimento invece Peppino Raguseo, il presunto "corriere" della droga che per l’accusa si sarebbe messo a disposizione per portare la cocaina in furgone da Bologna alla Calabria. "Ma il mio assistito non ha neppure la patente: il furgone gli era stato chiesto in prestito per un trasloco e per trasportare salumi", ha sostenuto anche ieri l’avvocato, Saverio Chesi. Prossima settimana la sentenza.

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