Spaccio di droga a Bologna, al Pilastro smantellato il bazar della coca

Le indagini dei carabinieri partite dalla morte per overdose di una donna. Scattano le manette per 5 nordafricani

Delle indagini si sono occupati i carabinieri (foto d'archivio)

Delle indagini si sono occupati i carabinieri (foto d'archivio)

Bologna, 29 settembre 2022 - Avevano costruito un vero e proprio 'bazar della droga' all'interno del quadrilatero dello spaccio, al Pilastro. Tra le vie Natali, Deledda e Pirandello le indagini dei carabinieri hanno permesso di registrare oltre 3.000 episodi di cessione di sostanze stupefacente del tipo cocaina, eroina ed hashish. Nei guai sono finite sette persone con diverse misure cautelari emesse nelle province di Bologna, Ferrara e Cuneo. Ultimo un "soggetto tunisino", fanno infatti sapere i Carabinieri  "arrestato questa mattina in esecuzione dell'ordinanza di misura cautelare emessa dal gip di Bologna su richiesta del pm Flavio Lazzarini". L'uomo, che era "espatriato in agosto per la Tunisia", è rientrato oggi a Bologna fermato all'aeroporto  Marconi dalla Polizia di frontiera e dai militari della Compagnia Carabinieri di San Lazzaro di Savena e poi portato alla Dozza. 

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Tutto comincia da un'indagine scaturita a seguito del decesso per overdose di cocaina di una donna avvenuta a Granarolo dell’Emilia nell’aprile del 2019. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Lazzaro di Savena, coordinati dalla Procura distrettuale di Bologna, grazie alle indagini tradizionali ed all’ausilio di attività tecnica, ha permesso di cristallizzare migliaia episodi di cessione di sostanze stupefacente del tipo cocaina, eroina ed hashish.

La vendita al dettaglio avveniva tra il 2019 e il 2020 principalmente in strada, tra le vie del Pilastro. L'Arma parla di un vero e proprio  "bazar” della droga", che si allargava pure a ridosso dei portoni di ingresso dei condomini e di alcuni appartamenti. Il gruppo criminale aveva eletto a propria zona di spaccio quella porzione del quartiere e mai cedevano lo stupefacente in altri luoghi poiché forti del controllo e monitoraggio del territorio. Il territorio era tenuto d'occhio da alcune vedette, pronte a segnalare l’arrivo delle forze dell'ordine e la sosta o il passaggio di volti nuovi.

Le indagini hanno permesso di identificare quattro cittadini nordafricani, per cui sono scattate le manette. Due di essi si trovavano già in carcere per fatti analoghi e per un tentato omicidio, un altro si trovava in regime di arresti domiciliari. Per una donna moglie di uno degli arrestati è stato emesso un provvedimento di divieto di dimora nella Città metropolitana di Bologna.

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