REDAZIONE BOLOGNA

Spaccio al Pilastro di Bologna, l’appello: sconti di pena per il ‘clan’ Rinaldi

Ridimensionate le condanne per quattro imputati, confermate quelle degli altri e per la famiglia Labidi

Il quartiere Pilastro di Bologna

Bologna, 17 luglio 2024 – Si è concluso il processo d’appello per i clan che gestivano il giro di spaccio al Pilastro, da una parte i Rinaldi, dall’altra i Labidi. Per gran parte degli imputati il giudice ha confermato la sentenza del primo grado, anche se in appello sono arrivate due assoluzioni, tra cui quella di Monia Alessia Rinaldi, sorella di Nicola, il giovane assassinato proprio per motivi di spaccio nell’agosto 2019 in via Frati e dal cui omicidio prese avvio questa inchiesta. Le pene di altri quattro imputati sono state rideterminate, con piccoli sconti.

Nello specifico, Elisa Rinaldi (l’altra sorella di Nicola) ha avuto uno sconto di due mesi, cioè da quattro anni e otto mesi a quattro e mezzo. Quattro mesi in meno poi per Monir Samia, nipote di Nicola, con una pena finale di sette anni e mezzo. Più ingente ridimensionamento invece per Salah Eddine Karmi, cognato di Nicola, a cui sono state concesse le attenuanti generiche: l’imputato è così passato da una pena di 14 anni e sette mesi in primo grado, a una di dieci anni e mezzo in appello.

Gli imputati erano difesi dagli avvocati Roberto D’Errico, Giovanni Voltarella, Simone Romano e Bruno Salernitano.

c. c.