Spari contro ragazzi in Bolognina, far west alla cena: sette feriti

In via Andrea da Faenza. Gli universitari colpiti dai piombini esplosi da un fucile ad aria compressa. Il racconto del padrone di casa: "Un mio amico è stato operato per estrarre dei frammenti dall’occhio"

Spari in Bolognina: l’ambulanza intervenuta in via Andrea da Faenza

Spari in Bolognina: l’ambulanza intervenuta in via Andrea da Faenza

Bologna, 8 maggio 2023 – Sette ragazzi feriti, uno costretto a una delicata operazione perché colpito da un proiettile vicino all’occhio. "Quello che è successo è stato agghiacciante e assurdo", racconta Niccolò, 21 anni, studente fuorisede che, la sera tra giovedì e venerdì aveva invitato a casa sua, in via Andrea da Faenza in Bolognina, un gruppo di venti amici per una cena in terrazzo. "Ci hanno sparato addosso, con un fucile ad aria compressa caricato a piombini appuntiti", riassume, ancora scosso. I fatti, come riportato anche nella denuncia sporta alla polizia sabato mattina, si sono svolti intorno alla mezzanotte e mezza. "Eravamo in terrazzo, c’era la musica, ma a volume moderato e stavamo chiacchierando tra noi – spiega il ventunenne –, quando una mia amica ha avvertito un forte dolore al fondoschiena. Non abbiamo capito subito cosa stesse accadendo. Finché un altro ragazzo non ha sentito lo stesso dolore, questa volta al fianco, e, alzandosi la maglia, ha visto che c’era del sangue. A quel punto abbiamo capito che ci stavano sparando addosso". I ragazzi hanno subito spento la musica, iniziando a portare via le cose dal terrazzo, rientrando dentro l’appartamento. "Mentre lo facevamo hanno continuato a spararci, io ho sentito il sibilo di un piombino vicino all’orecchio e poi il colpo contro la ringhiera. Una mia amica è stata colpita alla testa: sanguinava molto, la situazione era spaventosa".

E quando erano rientrati quasi tutti dentro, "un mio amico è uscito a prendere le ultime cose: benché si fosse protetto il viso con la felpa, il cecchino lo ha centrato tra l’occhio e il naso. Perdeva molto sangue, diceva che non vedeva più nulla: abbiamo subito chiamato il 118", racconta ancora Niccolò. Anche i sanitari, appena arrivati, sono finiti nel mirino del ‘pistolero’: "È stata colpita l’ambulanza, il paramedico ci ha detto di rientrare subito perché era pericoloso. Dopo poco è arrivata anche la polizia".

Due pattuglie sono intervenute in via Andrea Da Faenza: una è salita a casa del ventunenne, l’altra è andata a controllare il palazzo di fronte, da cui, probabilmente, erano partiti gli spari: "Sul mio terrazzo hanno trovato nove proiettili – dice ancora lo studente –. La polizia ci ha detto che quel tipo di piombini possono essere stati sparati con una carabina o un fucile ad aria compressa. Invece, sempre da quello che ci hanno detto gli agenti, nella casa di fronte non è stato, per il momento, trovato nulla". Lo studente, originario di Bolzano, vive in Bolognina ormai da due anni: "E non ho mai avuto problemi con i vicini di casa – spiega –, abbiamo fatto diverse cene con gli amici a casa, anche con musica più forte. Non ci hanno detto mai nulla, anzi: sono sempre stati tutti amichevoli e gentili". Nulla, insomma, che potesse far immaginare un agguato, una vendetta simile: "Ma se pure avessimo dato fastidio... Non ci è stato detto nulla, non ci hanno avvertito di fare più piano o smetterla. Ci hanno sparato, come nel Far west". E l’esito della serata è stato di sette ragazzi feriti, di cui due finiti in ospedale: "Il mio amico è stato operato – dice ancora Niccolò –: un intervento molto complesso, durato quattro ore, perché i medici hanno dovuto estrarre alcuni frammenti del proiettile che erano finiti dietro l’occhio". Adesso, dopo la denuncia, la polizia ha avviato le indagini per rintracciare il ‘pistolero’ della Bolognina: "Abbiamo avuto molta paura – conclude Niccolò –. È stata una situazione assurda, io e i miei amici siamo ancora choccati e soprattutto preoccupati, perché quello che ci è successo non è normale".

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