Specializzandi, in 540 al test "I posti assegnati? A settembre"

Il professore: "Nel 2020-2021 siamo arrivati a 785". Numero raddoppiato . negli ultimi tre anni

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Riflettori accesi sui futuri specializzandi, un ‘tesoretto’ contro la carenza di medici.

"Alla prova nazionale si sono presentati 540 candidati – precisa Roberto Vecchi (nella foto), prorettore alla Didattica dell’Alma Mater –, anche se il Miur ci aveva assegnato 624 posti e richiesto 656 postazioni. Sono numeri simmetrici allo scorso anno, 2020-2021, sebbene poi fossimo saliti complessivamente a 785 posti: 721 dal ministero, altri 28 con l’integrazione della Regione, 29 di altri enti e 7 del Servizio sanitario nazionale", fa i conti il professore.

Il reclutamento degli specializzandi è diventato un tema sempre più importante: erano 386 i nuovi iscritti nelle Scuole Unibo nel 2018-2019, passati a 629 nel 2019-2020. Quindi, nel giro di tre anni, il loro numero è raddoppiato.

Ed è interessante anche seguire su quali specializzazioni il Miur abbia maggiormente puntato. Anestesia rianimazione, terapia intensiva e del dolore negli anni del Covid ha incrementato le presenze: 35 iscritti, poi 67, per arrivare a 84 nel 2020-2021, diventando la Scuola con il maggior numero di iscritti al primo anno, seguita da Medicina interna, con 49 posti, Pediatria, 45, Chirurgia generale, 44, Medicina d’emergenza-urgenza con 43.

E le previsioni sul prossimo anno accademico? "Per la prima volta la comunicazione dei posti da parte del ministero è stata rinviata a settembre – risponde il professor Vecchi – e quindi solo allora sapremo quante assegnazioni di candidati avremo. L’Alma Mater è attrattiva e molti giovani medici mettono la nostra università tra le preferenze. Inoltre, bisogna tenere presente anche la variabile delle borse attivate con i fondi del Pnrr che potrebbero integrare il contingente complessivo".

Il test si è svolto martedì alla Fiera e adesso si attende "che venga fatta una graduatoria nazionale, integrata dai titoli dei candidati, in cui si considera la posizione conseguita. Poi il ministero apre finestre temporali in cui i candidati sono chiamati a operare le proprie scelte di tipologia e sede. A quel punto –conclude Vecchi – il ministero comunica all’Università i nominativi dei candidati che si possono iscrivere, l’Ateneo apre una fase di immatricolazione e, a chiusura, comunica al Miur chi si è immatricolato e chi no, per un successivo aggiornamento della graduatoria".

Donatella Barbetta

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