Spese pazze in Regione, indagato anche il grillino Defranceschi

Secondo il regolamento del M5s non potrà candidarsi

Andrea Defranceschi (a destra) con Giovanni Favia

Andrea Defranceschi (a destra) con Giovanni Favia

Bologna, 10 settembre 2014 - Potrebbe essere giunta al termine l'avventura in Regione di Andrea Defranceschi, capogruppo M5s uscente in viale Aldo Moro. Con un post sul suo blog, Beppe Grillo ha aperto la raccolta delle candidature per il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna. Ma una delle condizioni per potersi presentare è "non essere inquisito". Un problema per Defranceschi, che è indagato dalla Procura insieme agli altri capigruppo in Regione nell'ambito dell'inchiesta sulle spese 'allegre' dei consiglieri regionali.

Entrando sul portale M5s e compilando il modulo per presentare la propria candidatura, appare la schermata in cui l'aspirante eletto deve dichiarare alcuni requisiti: alcuni sono noti, come non essere iscritto ad altro movimento o partito, avere al massimo un solo mandato alle spalle e il divieto di 'saltare' da una carica elettiva all'altra (anche dopo dimissioni). Inoltre, l'iscritto M5s che vuole candidarsi in Regione "non dovrà aver riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive, né essere inquisito".

Le candidature possono essere inviate fino alla mezzanotte di giovedì 11 settembre, poi entro sabato 13 sarà possibile un video di presentazione e altre informazioni. I candidati saranno poi divisi in 'listini' a seconda della provincia e votati dai residenti di quel territorio. Così saranno selezionati i 50 che comporranno la lista M5s alle prossime regionali, tra i quali, al secondo turno di votazioni online, sarà scelto il candidato presidente. E sul blog di Grillo, nei commenti al post che apre le danze, c'è chi si fa avanti: Giorgio Muccio, attivista dei 5 stelle di Bologna, che si propone con tanto di video come paladino anti-sprechi in sanità.

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