Spotify e digitale, Dodi Battaglia: "Così la musica ottiene grandi risultati"

I protagonisti della produzione e distribuzione in Salaborsa per fare il punto sullo stato dell’arte

Mercato della musica in Sala Borsa (Foto Schicchi)

Mercato della musica in Sala Borsa (Foto Schicchi)

Bologna, 29 gennaio 2020 - La musica è da sempre e sempre di più la compagna di viaggio della nostra giornata. E oggi, al tempo di Spotify e dei podcast, si trasforma con il digitale, dettando anche nuove regole culturali. A fare il punto su ‘La lunga avventura della musica italiana tra tradizione e innovazione’, mentre a Palazzo Belloni è in corso la mostra ‘Noi. Non erano solo canzonette’, sono i protagonisti della produzione e distribuzione musicale, all’auditorium Enzo Biagi di Salaborsa. "Credo che la musica sia parte integrante della nostra maniera di esistere - introduce Dodi Battaglia, frontman dei Pooh -: un film diventa senza emozione se non c’è la musica, così come la pubblicità". E, all’alba del 2020, "siamo in un mondo sempre più digitale - continua Battaglia -, ma è grazie al web che il mondo della musica sta avendo dei grandi risultati".

 "L’altro giorno stavo sistemando la mia libreria - racconta Marta Cagnola. giornalista di Radio24 - e mi sono resa conto che possiedo le compilation fisiche di Sanremo fino al 2012. Poi, sono state fatte, ma non le ho più comprate". Perché? "Perché ormai la nostra abitudine d’ascolto si è rivolta al digitale - continua Cagnola -. In questi ultimi 10 anni, anche Sanremo è cambiato e ci fa capire com’è cambiata la musica: il Festival della musica italiana cerca di andare a intercettare il gusto dei giovani, che lo guardano su Youtube oppure tramite i videoclip, che sono un’altra grande via utilizzata dai ragazzi per scoprire la musica. Spotify è lontano da Sanremo? Non penso".

Con l’avvento del digitale, la musica è diventata ‘più democratica - commenta Lino Prencipe, direttore digitale di Sony Music Italia -: attraverso lo streaming, adesso ognuno di noi è libero di ascoltare qualsiasi tipo di contenuto, scegliendolo". E si creano tante nuove opportunità: "Tutto ora può essere ascoltato davvero in ogni parte del mondo - aggiunge Federica Tremolada, managing director Spotify - e la nostra creatività viene sempre di più esportata all’estero". Poi, "lo streaming ci permette di ascoltare più musica e più cose, più generi diversi - continua Tremolada -, e la tecnologia consente a ciascun utente di scegliere i contenuti in base ai propri gusti".

Sì globalizzazione, sì digitalizzazione, ma Battaglia, bolognese doc, ricorda anche come "dobbiamo cominciare a essere orgogliosi di ciò che siamo, noi italiani, come musicisti e interpreti: non è così scontato avere Gianni Morandi in piazza. E sono convinto che siamo in un momento di estrema positività per la musica: l’occasione del web, per noi, è fantastica".

Per chi vuole fare della musica un mestiere, Sala Borsa accoglie i prossimi appuntamenti de ‘Il mercato della musica 2020’: il 7 febbraio, con ‘Il mercato della musica Sanremo edition’, il 12 con ‘L’ufficio stampa nell’era del digitale’ e il 26 con ‘Musica e brand, il nuovo influence marketing’.

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