Stalking a Bologna: amante assolta. "Lui le mentì"

L’uomo le nascose la relazione con un’altra donna e poi la la denunciò per atti persecutori. Ieri la sentenza: il fatto non sussiste. L’avvocato di lei: "Illusa e tradita per anni. I messaggi? Sfoghi legittimi"

La donna venne a sapere la verità il giorno di Natale di tre anni fa (foto d’archivio)

La donna venne a sapere la verità il giorno di Natale di tre anni fa (foto d’archivio)

Bologna, 18 ottobre 2022 - Alla fine la partita più delicata l’ha vinta lei: quella giocata in tribunale dove era chiamata sul banco degli imputati a rispondere di stalking nei confronti dell’ex amante. Il quale cercò di negarle per tre anni la relazione con la convivente. L’ultima parole l’ha messa il gup Alberto Gamberini che ha deciso di assolvere la donna, 63 anni, perché il fatto non sussiste. "La mia assistita – spiega l’avvocato Susanna Paola Arena – è stata illusa, tradita e infine denigrata poiché definita addirittura da quell’uomo, per un proprio tornaconto personale, instabile mentalmente".

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La storia

Lui, lei, l’altra. Una storia paradossale finita male, anzi malissimo. E non solamente per questioni di cuore. Già, perché ora l’imputata-assolta non esclude di passare al contrattacco ipotizzando una denuncia per calunnia nei confronti dell’ex amato. Ora diventato nemico. Riavvolgiamo il nastro. Estate 2019, i due – entrambi bolognesi – si conoscono su un sito di incontri. Decidono di vedersi e di iniziare una relazione sentimentale. Gli appuntamenti sono frequenti, spesso però fugaci con l’uomo che – racconterà la signora – non rinunciava a sollevare strane scuse di fronte a certe richieste. Insomma, una situazione non limpida e lo capirà la 63enne il giorno di Natale del 2019 scoprendo che nella vita di quello che reputava ormai il suo compagno ufficiale, c’era un’altra donna. E non un rapporto occasionale, perché quella era la sua vera compagna di vita con la quale stava da anni.

Lo sfogo

Apriti cielo. Più che legittimo. Il telefonino della 63enne inizia a sputare fuori messaggi di fuoco con tanto di minacce di rivelare il flirt extraconiugale all’altra. Quella ufficiale. Lui tergiversa, cerca di mediare, tenta di trovare una soluzione. "Aveva illuso l’imputata – si legge dagli atti – che i dubbi che la stessa aveva in merito al suo status fossero delle sue fantasie trattandosi solo di un’amica con grossi problemi di salute". Insomma, quella relazione – cercherà di spiegare lui – non sarebbe stata nulla di particolare, bensì "solo un rapporto di convenienza". La storia tra i due amanti, con più bassi che alti, tra litigi, bugie e mezze verità, comunque resta in piedi e prosegue. L’ultima mazzata però arriva quando la reale compagna, "che già nutriva sospetti", viene a conoscenza del tradimento.

Denuncia

L’exit strategy? Lo scrive la 63enne in una corposa memoria presentata al giudice: "Mi descrisse come una pazza che lo perseguitava, nonostante lui avesse messo fine alla relazione saltuaria e meramente sessuale avuta con la sottoscritta". Il passo successivo è la denuncia: atti persecutori, per minacce e molestie telefoniche, tali da cagionargli "un grave e perdurante stato di ansia e paura, nonché da costringerlo ad alterare le proprie abitudini di vita". Minacce, in particolare, "di rivelare alla moglie la relazione extraconiugale (’le mostro la verità; punire è un atto di giustizia’, sono alcuni dei messaggi, ndr )". Da un giorno all’altro l’amante tradita si trova prima protagonista di un fascicolo aperto nei suoi confronti, poi a discutere un abbreviato davanti al tribunale (l’uomo non si è mai costituto parte civile). Dove verranno prodotti dall’avvocato Arena decine e decine di messaggi, chat, telefonate, per "dimostrare come non vi sia traccia, dal dicembre 2019, nell’incarto documentale delle asserite minacce da parte sua nè tantomeno delle richieste dell’uomo di cessarle". E alla fine avrà ragione e ne uscirà assolta con formula piena. Perché quei messaggi altro non sarebbero stati che "uno sfogo, più che giustificato, alla forte rabbia e al senso di umiliazione provato dalla donna dopo essere stata illusa, tradita e denigrata".

 

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