Stamoto e Perotti, a Bologna due caserme contro l’emergenza abitativa: nascono case e aree verdi

Accordo fra Demanio e Comune per la riqualificazione delle due aree dismesse. Al via un percorso partecipativo con i cittadini

Aree verdi e alloggi al posto delle vecchie caserme

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Bologna, 25 maggio - “Un accordo storico”. Così il sindaco Lepore definisce l’intesa tra Agenzia del Demanio e Comune per la riqualificazione delle ex caserme Stamoto e Perotti, con l’obiettivo di dare un nuovo impulso alla rigenerazione delle due grandi aree dismesse e offrire, in questo modo, una reale risposta alla crescente richiesta abitativa in città.

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“Avremo a disposizione due grandi aree – ribadisce - per funzioni abitative, nuove funzioni pubbliche per la città, parchi e aree verdi, che definiremo con la partecipazione dei cittadini: la nostra amministrazione tiene molto alla riqualificazione delle caserme dismesse. E questi sono due esempi importanti di quello che si può fare nel dialogo tra lo Stato e le amministrazioni locali. Parliamo di un tassello molto importante per quanto riguarda il nostro piano per l’abitare”.

I beni, in corso di dismissione dal Ministero della Difesa, rappresentano quindi un’occasione di crescita per il territorio, che potrà fruire così di spazi rigenerati e nuovi alloggi per gli studenti e servizi per tutta la cittadinanza. L’operazione, inoltre, si inserisce in un quadro più ampio, che vede l’Agenzia del Demanio, in accordo con il ministero dell’Economia e delle Finanze, impegnata nella selezione di immobili ed aree da riconvertire in residenze universitarie.

Stamoto: alloggi per studenti, aree verdi e sport

Nel dettaglio, l’ex Stamoto comprende un totale di ventinove edifici, su un’area di oltre 130mila mq tra le vie del Parco, Castelmerlo e Felsina: con la firma del protocollo, l’Agenzia del Demanio si impegna a riprendere in consegna l’intera struttura dal Ministero della Difesa per affidarla contestualmente al Comune. Il progetto di recupero, come già accennato, prevede la realizzazione di alloggi per gli studenti, residenze, servizi sportivi e culturali ma anche aree verdi. E, inoltre, si avvieranno subito usi temporanei, a cominciare dai due grandi parcheggi presenti nell’area, che accompagneranno tutte le fasi di rigenerazione.

“Per quanto riguarda la Stamoto saremo noi a ricevere con una permuta quest’area, mentre per quanto riguarda la Perotti rimarrà di competenza dell’Agenzia del Demanio e noi lavoreremo collaborando dal punto di vista urbanistico – continua il sindaco -. Parte subito il gruppo tecnico per quanto riguarda la Stamoto, sia sulla gestione temporanea sia sulla permuta.

Perotti: percorso partecipativo con i cittadini

Permuta che speriamo possa essere realizzata in sei mesi: dopodiché partirà l’iter urbanistico e la progettazione coinvolgendo i cittadini”. Per quanto riguarda l’ex caserma Perotti invece, “spetta all’Agenzia del Demanio presentare una proposta: c’è anche l’ipotesi di lanciare un concorso internazionale all’interno del programma C40, che abbiamo già utilizzato per l’area del Ravone e che ha dato ottimi risultati per il momento. Ci può permettere di attirare investitori e le migliori esperienze a livello internazionale dal punto di vista della transizione energetica e della sostenibilità ambientale”.

Così anche il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami: “Restituiamo due porzioni significative di spazio urbano alla città – afferma –. Si tratta infatti di uno sforzo importante e per questo cercheremo di garantire, in sinergia con il Comune, un giusto equilibrio tra l’utilizzo di queste strutture e la fruibilità per la città”.

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