
di Filippo
Donati
Quanto è lunga l’odissea di un universitario alla ricerca di una stanza singola, o di un appartamento da dividere insieme ad altri coetanei? Per saperlo ci fingiamo studenti per alcuni giorni e scandagliamo il mondo di agenzie immobiliari, bacheche all’esterno delle facoltà e annunci sul web. Non abbiamo la pretesa di raccontarvi alla virgola tutti i numeri e i prezzi; semplicemente, vi diciamo ciò che ci è successo.
Da dove cominciare? L’Italia è il Paese con il più elevato numero di antiche università e altrettanto da primato sono i prezzi raggiunti dagli alloggi per gli studenti: a Bologna abbiamo addirittura trovato un posto in una stanza doppia a 400 euro.
A Ferrara la risposta nelle agenzie è sempre la medesima: "Al momento non abbiamo nulla di disponibile, ci dispiace". Alcuni agenti immobiliari ci spiegano: "Ferrara è arrivata a sfiorare i 30mila studenti dopo avere ridotto gli accessi a numero chiuso in molti corsi. Ha cambiato l’offerta formativa, senza però che l’offerta abitativa della città potesse mettersi al passo". Tocca quindi inventare soluzioni: "Molti studenti cercano una sistemazione a Rovigo".
La città universitaria per eccellenza, Bologna, sconta da anni il boom degli affitti brevi per i turisti, che ha eroso l’offerta gli alloggi per gli studenti: la media per una stanza è 482 euro, seconda solo a Milano.
"Al momento abbiamo unicamente un trilocale in via Pontevecchio da 950 euro al mese, per tre studenti", fanno notare da un’agenzia. Alloggio che è quasi a quattro chilometri dalle facoltà.
A Modena e Reggio Emilia l’offerta di appartamenti è maggiore, ma i prezzi sfiorano quelli ‘bolognesi’, con una media di 400 euro per una stanza. "Senza utenze però", specificano a Modena, proponendo una singola da 450 euro. Spostandosi a Ravenna, il clima non migliora: l’arrivo pochi anni fa della tanto desiderata facoltà di Medicina, unito al boom di Scienze ambientali, ha pressoché azzerato l’offerta di alloggi. "Non abbiamo nessun appartamento libero", ripetono una dopo l’altra le agenzie immobiliari. "I trilocali da 600 o 700 euro al mese (traducibili in 300 o 350 per una stanza, ndr) vanno letteralmente a ruba in poche ore".
Scandagliando internet, si scopre che alcuni cercano una sistemazione fra i conoscenti che hanno appartamenti sui lidi: appaiono però pochi i proprietari pronti ad accettare. Anche quella che si definisce "città campus", e cioè Urbino, è tale solo sulla carta. "Abbiamo singole tra 250 e 500 euro – spiegano da un’immobiliare –, ma c’è anche qualcosa di più abbordabile". Ottimo, rispondiamo: "Però si tratterebbe di appartamenti un po’ fuori città". Insomma, "non veramente a Urbino", ammette l’agente.
Si fanno altre scoperte curiose, quale quella che due più due non sempre fa quattro: a Macerata, ad esempio, riusciamo a trovare una stanza a 280 euro al mese. Può essere utilizzata come una doppia? "Sì, volendo – ci spiegano –, ma in quel caso si pagherebbe un po’ di più di 140 euro a testa".
A Rimini, invece, un proprietario "è disposto ad affittare una stanza di grandi dimensioni a 300 euro al mese, a circa due minuti a piedi dall’Arco di Augusto". Benissimo, "presa", stiamo per rispondere, favoleggiando una doppia a 150 euro. "Ma c’è un vincolo: pretende che abbia un solo occupante". La crisi abitativa universitaria non colpisce tutti allo stesso modo: ad Ancona un’agenzia immobiliare ha pronto "un appartamento per due persone a 550 euro al mese", per poi aggiungere, con qualche imbarazzo in più, che "ce ne sarebbe un altro, ma il proprietario affitta solo a ragazze". Una difformità di trattamento di cui si trovano tracce anche nelle altre città, affiancata a quella per cui "non si accettano Erasmus", che altro non è che una versione più flautata del ‘si affitta solo a italiani’. Quello delle città universitarie non è un mondo per Erasmus, insomma, e forse neppure per italiani.