"Il problema non è l’apertura di Starbucks, o dei nuovi esercizi commerciali previsti nei prossimi mesi, a Bologna. La questione che ci poniamo riguarda la buona occupazione, il rispetto dei contratti collettivi nazionali e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori". Lo scrivono in una nota congiunta Anna Maria Russo, segretaria generale Filcams Cgil Bologna, e Michele Bulgarelli, segretario generale della Camera del lavoro metropolitana. "Riscontriamo che la tendenza negli ultimi anni sembra più orientata a un turismo mordi e fuggi invece che a uno sostenibile e rispettoso del carattere della città", proseguono i sindacalisti.
"Si sta determinando una profonda trasformazione del centro città come evidenziato dalla vicesindaca nei giorni scorsi: così come sta accadendo in altre città, a lungo andare il centro storico potrebbe svuotarsi dai residenti (lavoratori e studenti) per lasciare spazio ai visitatori. L’abbiamo visto con la crescita degli affitti brevi, che ha contributo a determinare l’attuale emergenza abitativa e l’aumento esponenziale dei costi legati agli affitti e con la chiusura di attività storiche che non sono in grado di reinventarsi ed essere competitive". Lo sviluppo turistico, ragionano Russo e Bulgarelli, "in questi anni ha visto sicuramente un incremento di posti di lavoro nel settore, ma con occupazione precaria e sfruttamento. Sarebbe urgente concentrarsi sulle condizioni di lavoro degli addetti nel settore e su come rendere Bologna attrattiva, vivibile e con posti di lavoro di qualità e con diritti".