Bologna, stop alle auto davanti alla stazione. Incubo multe

Il piazzale Medaglie d'Oro ora è adibito solo a car e bike sharing

Alcune Fiat 500 del car sharing

Alcune Fiat 500 del car sharing

Bologna, 3 ottobre 2018 - "Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi» diceva Tancredi nel ‘Gattopardo’, al cinema un iconico Alain Delon. E tutto dovrebbe cambiare davanti alla stazione centrale di Bologna, in piazza Medaglie d’oro, laddove il Comune nel tornado della rivoluzione con i bandieroni dell’elettrico e della condivisione a tutti i costi, leggi car sharing e bike sharing, ha deciso di ribaltare un utilizzo pluridecennale. Venerdì, cinque giorni fa, è stata l’assessora al Traffico Irene Priolo ad annunciare il via alla misura: il budello fatto a semicerchio della piazza, quello che di solito s’inforca in macchina per scaricare valigie, zii, fidanzate, ex fidanzate e amici, non è più accessibile per i mezzi privati.

I cartelli ci sono: c’è il divieto di accesso e c’è il divieto di sosta e fermata, leggermente ombreggiato dall’albero che lo sovrasta. Non che il Comune voglia che tutto rimanga com’è a quanto pare, del resto i due nuovi servizi car sharing devono ancora partire ufficialmente – qualche Fiat 500 rossa in giro si vede, ma Enjoy comincia ufficialmente il 28 ottobre, Corrente di Tper poco prima, l’annuncio venerdì –. Ma, ora come ora, l’utilizzo di quel corsello è immutato: entrano tutti. E la confusione regna.

Un gran caos, nei fatti, che smaschera per ora l’inutilità di fondo della svoltina. Nessuno dice di essere informato di questa novità, nessuno si accorge nemmeno dei cartelli di divieto (uno dei quali, quello del divieto di sosta, è seminascosto) e gli automobilisti continuano a entrare indisturbati, fermandosi sulle nuove strisce bianche con tanto di bici disegnata sopra e sulle nuove strisce arancioni che indicano i parcheggi del car sharing.

Tutto questo con un Kiss&ride, il piano interrato creato proprio per alleggerire il traffico estemporaneo sul vialone della stazione e servire la sosta breve, la cui entrata su via Svampa resta ancora decisamente nascosta. Ma che dati alla mano sembra piacere un po’ di più alle auto private: nei primi mesi del 2018 sono state circa 33mila ad accedere al mese, un numero in crescita rispetto alle 9mila del 2015. In generale, rispetto all’apertura di oltre tre anni fa gli accessi totali al mese non fanno boom ma salgono del 40%: nei primi 9 di quest’anno sono stati 52mila. Tornando a piazza Medaglie d’oro, a oggi, comunicano Tper e Palazzo d’Accursio, non sono stati ancora staccati dei verbali.

Durante il nostro test di ieri, tra le 11 e le 13, non sono stati avvistati né vigili urbani, né accertatori della sosta Tper. Una telecamera di controllo al corsello non c’è, c’è quella di Rita per la preferenziale e forse un occhio elettronico in più, se si vogliono davvero limitare gli accessi dei mezzi privati, servirebbe. Gli automobilisti non sanno che non posso più entrare, e ignorano evidentemente anche il rischio di una multa pesante: per il divieto di transito l’obolo va da 84 a 335 euro, per la sosta e la fermata da 24 a 168 euro.

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