
"Abbiamo trasformato quello che, sulla carta, era un problema in opportunità". E i risultati hanno dato loro ragione. Il dubbio,...
Come nelle previsioni: Giove Pluvio si è tenuto lontano dalle Due Torri in modo strategico. E Così l’Uisp può festeggiare nel migliore dei modi l’edizione numero 44 di StraBologna. Lungo le strade del centro, per poi ritrovarsi in Piazza Maggiore, dove si trova il Villaggio. Obiettivo raggiunto con 22.000 presenze. E, tra questi, anche due sindaci. Si sono fatti immortalare uno accanto all’altro, senza problemi. C’era il sindaco della città, Matteo Lepore, ma c’era pure il sindaco rossoblù, quello riconosciuto al Dall’Ara, Lorenzo ’Lollo’ De Silvestri.
Tanta gente a StraBologna, non solo l’assessora allo sport Roberta Li Calzi, ma pure un ex ministro della Repubblica, Gian Luca Galletti. Sul palco, in piazza, ci sono anche il numero uno dell’Uisp nazionale, Tiziano Pesce e, con lui, anche il presidente onorario dell’Uisp, Gino Santi. E per strada tanti volti felici. E tra questi, sempre di corsa, anche uno degli assistenti di Gianmarco Pozzecco sulla panchina della Nazionale di basket, Federico Fucà che ricopre anche il ruolo di vice della Pallacanestro Reggiana, non rinuncia mai a una corsa nella sua città. E, per questo motivo, indossata la maglietta, ha corso allegramente la sua StraBologna.
"Abbiamo trasformato quello che, sulla carta, era un problema in opportunità". E i risultati hanno dato loro ragione. Il dubbio, alla vigilia, era della presidente dell’Uisp delle Due Torri Paola Paltretti e dell’organizzatore della corsa (foto), Nicola Fornasari. Qual era il rebus? Che il cambio della zona di partenza – da via Rizzoli a Piazza Galvani – e un percorso per forza diverso, per saltare i cantieri, diventasse qualcosa di indigesto per i runner di casa nostra.
"E invece – racconta Paola Paltretti – non è piaciuta solo la partenza, ma tutto il tracciato. Anche perché, in questo modo, sono stati affrontati scorci che, magari, in passato erano stati ignorati".
Il bagno di folla è piaciuto alla presidente dell’Uisp che rivede, mentalmente, le migliaia di persone salute. "Intanto il serpentone iniziale – commenta –. Ci sono voluti 40 minuti per far partire tutti i partecipanti. Poi sono rimasta colpita dalla presenza di tanti bambini. O con le scuole o con le famiglie. Ma tantissimi bambini. A dimostrazione che questa corsa è davvero un momento di festa per tutta la città. Ho visto una mamma che mi ha detto che in braccio aveva la figlia di due settimane".
Un giorno, questa quasi ’neonata’ potrà dire di essere stata la più giovane partecipante di StraBologna.
"Poi – prosegue Paltretti – eravamo particolarmente interessati all’idea Strabilianti. E tanti disabili o non vedenti hanno potuto correre con i rispettivi accompagnatori".
Sorride, Paola. Nicola Fornasari chiede timeout, perché gli ultimi giorni sono stati davvero stressanti.
"Che un momento dopo la fine della corsa – sottolinea – si cominci a pensare all’edizione successiva è tutto vero. La settimana prossima arriveranno le maglie per l’edizione 2026".
Maglie già pronte, anche se saranno svelate solo a Natale. "Lasciateci un po’ di suspance", aggiunge Fornasari.
Il tetto delle 22.000 presenze lo riempie d’orgoglio. "Avevamo dei dubbi sul percorso – spiega –. Legato al fatto che non sapevamo come la gente, abituata a certe strade, avrebbe interpretato il cambiamento".
Un cambiamento nel segno della continuità verrebbe da dire. Perché se i tre tracciati sono variati (per i cantieri) l’Uisp ci ha messo i suoi volontari, la sua professionalità e la voglia di stupire, una volta di più, la città. Missione riuscita: StraBologna guarda già al futuro con ottimismo.