Strade chiuse a Bologna: la mappa in Appennino

Corsa contro il tempo per riaprirle: in pochi giorni sarà pronto il vecchio tratto dell’A1. Il rischio di dissesti è altissimo, l’allerta mete resta rossa. In provincia sono quasi duemila gli sfollati

Bologna, 22 maggio 2023 – La montagna continua, disperatamente, a franare. L’Appennino crolla, ormai da giorni (video), sotto il peso delle incessanti piogge che stanno colpendo il territorio. Una delle ultime frane, in ordine cronologico, si è verificata sabato sera nei pressi della Pubblica assistenza di Monterenzio. Le persone presenti sono state evacuate nella palestra del Comune, mentre la centrale operativa del 118 ha attivato un mezzo di soccorso aggiuntivo per coprire la zona di Loiano, Monterenzio e Monzuno, dove persistono ancora difficoltà nella viabilità a causa delle frane. Fango, terra, detriti e alberi spezzati hanno inghiottito gran parte dell’Appennino. Qui, i volontari continuano, ininterrottamente, a spalare fango.

Strade chiuse: sono tante sull'Appennino bolognese
Strade chiuse: sono tante sull'Appennino bolognese

Strade chiuse e tratte ferroviarie: la situazione in regione

Tra i borghi più colpiti c’è quello delle Ganzole (video) dove l’esondazione del medesimo rio ha spazzato via tutto (video). In poche ore sono stati evacuati uomini, donne, famiglie e i cavalli del maneggio. A Vado la situazione è drammatica: ieri gli elicotteri della Protezione civile hanno sorvolato il centro del paese che conta già 240 sfollati. Altre 7 persone sono state evacuate ieri nel Comune di Marzabotto. In tutta la provincia sono 1.906. Intanto non cala il livello di allerta nel Bolognese. Oggi è ancora rosso il colore dell’emergenza connesso alle gravi criticità idrogeologiche e idrauliche già presenti.

Le frane, quindi, continuano a preoccupare. Le stesse che, nei giorni scorsi, hanno portato alla chiusura di molte strade, soprattutto in Appennino. Qui, infatti, è una corsa contro il tempo per riaprire il vecchio tratto dell’Austrada del Sole con l’obiettivo di bypassare le imponenti frane che bloccano la provinciale 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio al km 7, in località Allocco. I lavori, che stanno proseguendo senza sosta da giorni, dovrebbero terminare domani o al massimo nella giornata di mercoledì. Viabilità interrotta, sempre a causa delle numerose frane, anche sui colli bolognesi dove il Comune raccomanda di "non percorrere la zona dei colli a piedi o in bici anche dove le strade sono state riaperte".

Problemi anche sulla strada provinciale 36 ‘Val di Zena’ dove accumuli di fango e sabbia sulla carreggiata non consentono di percorrerla in sicurezza. La strada è chiusa dopo la frazione di Botteghino di Zocca fino al km 16 a causa dell’esondazione del torrente Zena. Intanto iniziano i primi interventi del Consorzio Bonifica Renana. "Nei giorni scorsi – le parole del squadra, Maurizio Cenerelli – abbiamo rimosso alberi di grandi dimensioni che erano crollati nel torrente Zena. Ora siamo impegnati a Stiolo di Monghidoro, in via Fradusto, dove una frana ha divelto gran parte della carreggiata di valle e ostruito la strada. Essendo l’unica via per raggiungere alcuni centri abitati, iniziamo oggi i lavori di ripristino". Altri interventi, sempre a causa di frane, anche sulla strada provinciale 59 a monte della località Le Rovine, a Monzuno.

Tornando alla zona dei colli, l’alluvione ha mosso non solo la terra, ma anche le prime polemiche. A parlare è il comitato Comicolli che, dopo aver espresso la propria solidarietà alle persone colpite, ha voluto evidenziare come quanto successo abbia fatto emergere "i limiti e le carenze della gestione del territorio, evidenziando l’incuria di chi avrebbe dovuto vigilare e agire concretamente". Poi l’attacco a Palazzo d’Accursio: "Se la politica del Comune prevede che la collina debba essere considerata una zona ‘parco’, in cui i residenti non possono essere attori, deve allora garantire per intero la conservazione di questo territorio fragile. In caso contrario, non è più rimandabile l’apertura di un tavolo con gli abitanti della collina, in cui vengano ridiscusse tutte le regole".

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