CronacaStrage di Bologna, morto Stefano Sparti, figlio del superteste: si indaga per istigazione al suicidio

Strage di Bologna, morto Stefano Sparti, figlio del superteste: si indaga per istigazione al suicidio

L’uomo, 53 anni è stato trovato nel cortile di casa a Tor Bella Monaca dopo un volo dal 14esimo piano. Suo padre Massimo, legato in passato alla Banda della Magliana, fece condannare Mambro e Fioravanti

Roma, 27 gennaio 2023 – Istigazione al suicidio: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo con questa ipotesi d’accusa per indagare sulla morte di Stefano Sparti, il 53enne trovato morto ieri nel cortile della sua abitazione a Tor Bella Monaca (Roma) in largo Ferruccio Mengaroni, dopo un volo dal 14esimo piano.

Massimo Sparti (a sinistra), superteste nel processo per la strage del 2 Agosto. Per la morte del figlio Stefano si indaga per istigazione al suicidio
Massimo Sparti (a sinistra), superteste nel processo per la strage del 2 Agosto. Per la morte del figlio Stefano si indaga per istigazione al suicidio

Stefano Sparti è il figlio di Massimo (morto da oltre vent’anni), legato in passato alla Banda della Magliana e principale accusatore di Giusva Fioravanti e Francesca Mambro per la strage di Bologna del 2 agosto 1980 (qui le foto dell’epoca). Il pm Francesco Cascini ha disposto l'autopsia e aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, come da prassi, ma al momento l'unica pista seguita è quella del gesto volontario: l'uomo si sarebbe lanciato dall'edificio di 14 piani in seguito a gravi problemi personali. In una tasca del pantalone gli inquirenti hanno trovato le chiavi di casa.

Massimo Sparti affermò di avere incontrato Giusva il 4 agosto perché gli servivano dei documenti e il capo dei Nar gli avrebbe detto: “Hai visto che botto”. Già nel 2007, nel corso di una intervista in una trasmissione televisiva della Rai, il figlio Stefano aveva smentito le affermazioni del padre così come fatto dalla madre, Maria Teresa Venanzi, nel corso dei processi.

Nel corso dell'audizione al processo di Bologna, Sparti affermò che Cristiano Fioravanti, fratello di Giusva, il 2 agosto di 42 anni fa, aveva pranzato con lui e la sua famiglia a Cura di Vetralla. Parole che gli costarono l'accusa della Procura di falsa testimonianza aggravata e un processo tutt'ora in corso. Nel procedimento sono imputati anche Luigi Ciavardini (l’ex Nar condannato a 30 anni) e Vincenzo Vinciguerra, passato alle drammatiche cronache come il terrorista di Peteano. 

Il 28 febbraio Sparti sarebbe dovuto essere in aula per una nuova udienza. “Apprendo con estremo dolore la notizia – spiega il suo avvocato, Francesco Delaiti – e reputo ogni ulteriore commento superfluo. È una tragedia”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro