Strage di Corinaldo, l’accusa: un bolognese nella banda. Lui: "Ma io non c’ero"

L’udienza preliminare ad Ancona. Il legale: "Non ci sono elementi contro di lui, ora il rito abbreviato". Il giudice decide a novembre

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Bologna, 19 luglio 2022 - Ha chiesto un abbreviato condizionato all’audizione di due testimoni il bolognese Riccardo Marchi, 23 anni, considerato dall’accusa l’ottavo componente della banda dello spray che la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 causò la morte di cinque minorenni e una mamma di 39 anni alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo . Nel locale venne spruzzata una sostanza urticante per rubare collanine d’oro e ci fu una fuga di massa. Le sei vittime rimasero schiacciate nella calca ad una delle uscite del locale. Marchi ieri non era in aula per l’udienza preliminare al Tribunale di Ancona, dopo la richiesta di rinvio a giudizio fatta a gennaio scorso dalla Procura che lo ritiene responsabile, al pari di altri sei giovani della Bassa Modenese (il settimo morì prima del processo) della strage nella discoteca, già condannati anche in secondo grado. A fare l a richiesta di abbreviato il difensore del 23enne, Cristiano Prestinenzi. I due testimoni che la difesa chiede di sentire sono due giovani di 26 anni, che quella sera avrebbero accompagnato la banda dello spray a Corinaldo come autisti. Il gup si è riservato, prossima udienza il 17 novembre. L’avvocato ha ribadito l’estraneità di Marchi: " Non c’era a Corinaldo quella sera , la sua presenza non emerge nemmeno dai tabulati telefonici". Sempre secondo il legale, Marchi non avrebbe conosciuto i membri della banda, eccetto uno. Marchi, indagato sempre a piede libero, avrebbe avuto un ruolo più defilato.

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