
"So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza". Le parole postate sulla sua pagina Facebook dal responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, negando di fatto l’accertata matrice neofascista della strage, hanno sollevato enormi polemiche. De Angelis ieri ha anche rincarato la dose. "Come libero cittadino ho espresso la mia opinione – ha scritto in un nuovo post –. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso". Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione tra i familiari delle vittime della Strage, ha una posizione netta.
Bolognesi, come commenta le parole di De Angelis?
"Sono delle affermazioni che possono sembrare assurde, ma non mi stupiscono. Queste persone hanno come punto di riferimento Giorgia Meloni che, da presidente del Consiglio, nelle sue dichiarazioni in merito al 2 Agosto ha evitato accuratamente di parlare di strage fascista. È chiaro che le parole di De Angelis sono a mio avviso gravissime, perché ha offeso anche il presidente della Repubblica (Mattarella in occasione del 43° anniversario della strage aveva parlato di "matrice neofascista della strage accertata nei processi, durante i quali sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi", ndr) oltre a tutti quelli magistrati che hanno lavorato in questi anni".
Si continua, nonostante tre condanne in via definitiva (Mambro, Fioravanti e Ciavardini) e due sentenze di primo grado (Bellini e Cavallini), a negare la matrice neofascista.
"Stanno cercando di riscrivere la storia alla loro maniera, ma non è una cosa possibile solo perché in questo momento sono al governo. Si è stabilito a livello processuale che il discorso dello spontaneismo armato non è reale, anzi è una balla per cercare di togliere la responsabilità nei confronti dei fascisti e dell’organizzazione che c’era dietro. Questo è un punto fondamentale. Nelle parole di De Angelis c’è un tentativo di sminuire i fatti reali emersi dai processi e questo è vergognoso".
Cosa significano queste parole per i familiari delle vittime?
"Sono senza dubbio un’ulteriore ferita. Ma il problema è di queste persone che occupano ruoli istituzionali, posizioni di potere e non hanno, come si dice a Bologna, il ‘fisico’ per poterlo fare. Non hanno coscienza né sanno valutare la realtà dei fatti. Sono persone al posto sbagliato nel momento sbagliato".
Si aspetta le dimissioni?
"Sarebbero il minimo. Se fossero persone serie le chiederebbero, ma dubito che lo facciano. In più servirebbe che ammettessero la realtà. Ma se non l’hanno fatto dopo tre sentenze definitive e due condanne in primo grado, dubito fortemente che lo facciano in futuro".
In questi casi, ha paura che l’Italia dimentichi la Strage del 2 Agosto?
"No, ho visto le reazioni durante e dopo la manifestazione dell’altro giorno. I non detti sono stati rimarcati da gran parte della popolazione perché queste omissioni sono squallide".
Chiara Caravelli