Strage di Bologna, una donna con falso passaporto cileno era in città

Si registrò in hotel pochi giorni prima del 2 agosto 1980. Quel tipo di documento veniva usato dai terroristi palestinesi o filo palestinesi

L'ultima manifestazione in occasione dell'anniversario del 2 agosto

L'ultima manifestazione in occasione dell'anniversario del 2 agosto

Bologna, 10 ottobre 2019 – Una donna con un falso passaporto cileno soggiornò nell'hotel davanti alla stazione di Bologna pochi giorni prima della strage (foto) del 2 agosto 1980. E' la novità nell'inchiesta - che ha già portato a scoprire un Dna estraneo nella bara di Maria Fresu - riportata dall'agenzia AdnKronos che aggiunge come quel passaporto su cui vennero fatti accertamenti dalla polizia e dall'Interpol risultò (molti mesi dopo) falso, proprio come altri passaporti cileni utilizzati da terroristi palestinesi o filopalestinesi, della galassia Carlos e non solo, per trasportare esplosivi, anche in Italia, e compiere attentati.

Altro particolare: negli atti ufficiali, non c'è traccia di accertamenti dell'autorità giudiziaria italiana su questa donna. La domanda che si pone l'agenzia di stampa romana è legittima: la magistratura ha appurato chi si nascondesse dietro il nome di Juanita Jaramillo, nata a Santiago del Cile il 1 gennaio 1953?

IL PROCESSO BIS E LE INDAGINI SUI MANDANTI
IL PROCESSO BIS E LE INDAGINI SUI MANDANTI

Va però ricordato che esiste una verità giudiziaria in questa intricata storia: tre ex Nar (Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini)  sono stati condannati come esecutori materiali della strage. La vera identità di quella donna, però, è ad oggi ancora sconosciuta. Le indagini sul passaporto sfociarono in una informativa comunicato prima dal ministero dell'Interno italiano alla Questura di Bologna e al direttore della Criminalpol in una nota del 20 febbraio 1981 e poi dall'Ucigos al Tribunale di Bologna il 3 agosto 1981. Insomma, quasi un anno dopo la strage.

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Capire chi fosse questa donna – rileva l'agenzia AdnKronos - sarebbe stato fondamentale per le indagini, anche perché, come emerso in altri fatti di sangue, diversi passaporti cileni falsi sono comparsi negli accertamenti delle forze di polizia di mezzo mondo e delle intelligence che hanno dato negli anni la caccia ai terroristi palestinesi e a quelli legati a Ilic Ramirez Sanchez alias Carlos lo Sciacallo, che peraltro aveva a Bologna un suo uomo il giorno della bomba. Lo stesso Carlos per muoversi non utilizzava un passaporto cileno falso, ne utilizzava due.

 

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