Bologna, 10 giugno 2025 - Strage di Suviana, confermato il sopralluogo dei vigili del fuoco per martedì prossimo, 17 giugno, alla centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi: questa la data in cui procedere all’accertamento irripetibile nel sito. Qui, il 9 aprile 2024, hanno perso la vita sette persone, tutti lavoratori nella centrale, mentre altri otto rimasero feriti.

La prossima settimana si procederà quindi con le immersioni dei vigili del fuoco fino al piano – 6 della centrale, per procedere al recupero di parti di impianto contenenti i cervelli elettronici che potranno dare risposte su quanto effettivamente accaduto quel giorno.
Tutte le attività saranno videoregistrate. Se non saranno completate nell’arco della giornata del 17 giugno, si continuerà anche il giorno successivo.
Le operazioni nel dettaglio Compito degli esperti sarà di recuperare cinque dispositivi al piano -6 della centrale: un Plc Siemens, due Switch di rete della Siemens e due centraline diagnostiche per sensori di vibrazioni della Ifm Electronic, tutti collocati in armadi al piano -6, già posti sotto sequestro.
Attualmente, la centrale idroelettrica è praticabile fino al piano – 5, occorre svuotare gli altri piani, ma prima, si deve procedere con questo accertamento: va garantito infatti il recupero dei dispositivi tecnici, nelle condizioni in cui attualmente si trovano, necessari per il completamento dell’accertamento tecnico.
La Procura delega il colonnello Domenico Cristaldi a procedere, in sede di accertamento irripetibile e alla presenza delle parti, alla nomina del consulente, ingegner Giuseppe Montagnola.
Il consulente prenderà in carico i dispositivi che saranno recuperati dai vigili del fuoco e si occuperà del loro trasferimento in un laboratorio.
Si procederà poi all’ispezione dei dispositivi, dopo che saranno state rimosse le schede elettroniche e le memorie interne. Saranno lavate e asciugate tutte le parti del dispositivo e saranno estratti tutti i dati disponibili contenuti nelle memorie, di cui sarà fatta una copia.
Le parti hanno diritto di assistere alle operazioni di recupero, anche nominando propri consulenti tecnici. In futuro si dovrebbe dover procedere fino al -9 per il recupero di altri componenti.
Dalle banche dati possibili risposte su quello che è successo
Queste banche dati che devono essere recuperate potrebbero dare risposte su quanto accaduto esattamente quel pomeriggio.
Cosa accadde
Alle 15 del 9 aprile 2024, esplode la turbina numero due della centrale Enel Green Power di Bargi: mentre viene sottoposta a un collaudo, al nono piano sottoterra della centrale, a circa 60 metri di profondità, a un tratto qualcosa va storto, un alternatore da 150 tonnellate si sbilancia.
Una macchina enorme, capace di viaggiare a 370 giri al minuto grazie a cuscinetti a olio, inizia a vibrare, tanto da finire fuori asse.
Una scintilla innesca l’esplosione.
È questo lo scenario più probabile per ricostruire il disastro. Ma toccherà appunto ai tecnici ora stabilirlo, con le immersioni in programma il 17 giugno.
Gli indagati
Sono cinque gli iscritti al registro degli indagati per la strage di Suviana, cinque le persone fisiche sotto inchiesta a vario titolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose.
L’iscrizione, avvenuta nei primi giorni di maggio, è un atto dovuto in vista appunto di questi accertamenti irripetibili da parte dei tecnici.
Gli avvisi di garanzia consentono agli indagati, infatti, di nominare dei propri consulenti e di prendere parte agli accertamenti nel sito di Bargi.
Tra gli indagati ci sono tre dirigenti Enel (il direttore del sito e due responsabili idroelettrici) e due esterni.
Si tratta di Massimo Sessego, responsabile idroelettrico Area Centro Nord Enel Green Power; Simone De Angelis, capo unità esercizio Suviana di Enel Green Power; Carlo Galli, responsabile idroelettrico manutenzione Area Centro Nord Enel Green Power; e poi un tecnico responsabile dei lavori, Franco Cespa, e l’ingegnere per la sicurezza, Luca Lenzi.
Le vittime e i feriti
Quel pomeriggio rimasero uccisi Adriano Scandellari, 57 anni, di Ponte San Nicolò (Padova); Paolo Casiraghi, milanese di 59 anni; Alessandro D’Andrea, 37 anni, originario di Forcoli (Pisa); Vincenzo Garzillo, napoletano di 68 anni; Pavel Petronel Tanase, 45 anni, romeno, residente nel Torinese; Mario Pisani, tarantino di 73 anni; e Vincenzo Franchina, messinese di 35 anni. Tra i feriti, anche tre ragazzi dell’Appennino bolognese: Leonardo Raffreddato, di Camugnano, Nicholas Bernardini, di Gaggio Montano, e Jonathan Andrisano, di Castiglione.