Strage di Ustica, il manifesto-provocazione. I familiari: "Meritiamo la verità"

In occasione del 42esimo anniversario dalla strage, il titolo degli eventi in programma fa discutere Daria Bonfietti (Associazione parenti delle vittime): "L’obiettivo dello slogan è quello di fare chiarezza"

La locandina degli eventi e la presidente Daria Bonfietti

La locandina degli eventi e la presidente Daria Bonfietti

Bologna, 14 giugno 2022 - "Sono stati gli alieni?". Una domanda, chiaramente retorica, che oltre all’indignazione nasconde un grido provocatorio. E una forte, fortissima determinazione nel continuare a perseguire la verità. Il prossimo 27 giugno, infatti, saranno passati esattamente quarantadue anni dalla tragica data, passata alla storia come la strage di Ustica, in cui il Dc-9 in viaggio da Bologna a Palermo precipitò nelle acque tra l’isola di Ustica e quella di Ponza. E dove persero la vita 81 persone. "Lo slogan scelto quest’anno intende suonare come una denuncia, forte e chiara. Questo perché dopo tanti anni sappiamo che in Italia è stato abbattuto un aereo civile in tempo di pace, all’interno di un episodio di guerra non dichiarato, dove sono stati violati confini e diritti. Ma non sappiamo ancora tutta la verità – spiega Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della Strage di Ustica e sorella di una delle vittime –. È ora che il cerchio si chiuda: non è possibile che, dopo più di quarant’anni, non si riesca ancora a stabilire chi abbia potuto abbattere l’aereo e quale fosse lo scenario.

Questo intendiamo denunciare, e urlare con indignazione, attraverso il titolo che raggruppa le iniziative previste per quest’anno: vogliamo andare fino in fondo all’esecuzione, perché la nostra è una battaglia che continua". La rabbia, la disperazione, "ma anche la speranza di riuscire a svelare le verità celate" viene, ora, così rilanciata. "Due anni fa sembravamo a un passo dalla svolta dopo le dichiarazioni dell’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Ma bisogna ancora indagare – continua Bonfietti – e chiedere ai Paesi alleati di raccontarci quel pezzo di verità che ancora non è riuscita a emergere. Non possiamo più accettare il silenzio e le menzogne".

E se è con la determinazione che bisogna guardare il domani per fare chiarezza sul passato, anche la memoria si traduce, allo stesso tempo, in un elemento imprescindibile di questo percorso. Così, dalle iniziative – che partiranno il prossimo 27 giugno con due installazioni artistiche-performative e termineranno il 14 settembre con un convegno internazionale dedicato a Christian Boltanski, artista francese a cui spettò il difficile compito di realizzare un’installazione permanente con i resti del Dc-9 – fino al Museo dedicato alla Strage che accoglie ogni anno "centinaia e centinaia di visitatori" il ricordo continua a mantenersi vivo. "Perché su ciò che è successo quella sera in cielo, meritiamo ottenere una completa verità – conclude Bonfietti – dato che, in troppi, hanno mentito". Saranno stati gli alieni?

 

 

 

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