Stretta anti-contagi, rischiano pure i T-Days

Bonaccini valuta nuove restrizioni per non finire in ’zona arancione’. Nel mirino i parchi commerciali e le vie dello shopping durante i weekend

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di Paolo Rosato

Anticipare possibili restrizioni più dure decise dal governo centrale per tutto il territorio regionale, predisponendo invece delle ordinanze ad hoc per salvaguardare i centri urbani più a rischio. E’ l’obiettivo che si sono dati l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Friuli Venezia-Giulia: tutte e tre Regioni ‘gialle’, con la camaleontica e temuta possibilità di diventare all’ rovviso ‘arancioni’ per tamponare la crescita dei contagi. Ieri i giovernatori Stefano Bonaccini (Pd), Luca Zaia (Lega) e Massimiliano Fedriga (Lega) hanno sentito i propri Comuni e anche il ministro della Sanità per fare fronte Comune. E’ probabile che oggi venga emanata da queste Regioni, quindi anche dall’Emilia-Romagna, un’ordinanza anti-assembramenti che stronchi le ammucchiate nel weekend per le strade dello shopping e che regoli una volta per tutte il flusso di clienti nei cosiddetti ‘parchi commerciali’. Per dirla in parole povere, in primo luogo potrebbe essere vietato l’accesso in parchi commerciali come il Meraville, finora restati aperti grazie a un’interpretazione estensiva dell’ultimo Dpcm. Per quanto riguarda invece il centro di Bologna, pieno di persone nell’ultimo weekend, non è escluso che nella stretta finiscano anche i T-Days, che potrebbero essere modificati o sospesi per qualche settimana. Eventualità per ora non confermata. Un’ipotesi del genere però, che è sicuramente sul tavolo, sarà presa in considerazione soltanto durante il confronto tra Comune, Prefettura e Questura al comitato dell’ordine pubblico che si terrà come di consueto domani a Palazzo Caprara. Un altro punto di domanda va messo sui mercati, come quello degli ambulanti in Piazzola. Anche questo tipo di allestimenti potrebbe rientrare nella mini stretta delle tre Regioni e quindi essere vietato nei fine settimana.

Il focus Emilia Romagna a rischio zona arancione, in arrivo ordinanza contro gli assembramenti

Ieri sera, come detto, Bonaccini ha sentito in videochiamata i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti di Provincia. Prima c’erano state le parole del presidente dell’istituto superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, che aveva esternato la necessità di "anticipare misure più restrittive" in alcune zone d’Italia, come l’Emilia-Romagna che rischia comunque il declassamento. "Stiamo valutando di assumere nuove misure per evitare gli assembramenti che si continuano a vedere nelle città e non solo, basti pensare all’ultimo fine settimana – ha dichiarato ieri Stefano Bonaccini –. Per questo ho sentito anche i presidenti Zaia e Fedriga, le cui Regioni sono in fascia gialla come l’Emilia-Romagna, e il ministro Speranza, per arrivare a ordinanze regionali il più possibile concordate, forse già domani (oggi, ndr). L’obiettivo di tutti è quello di fermare il contagio e invertire la curva pandemica". Brusaferro ieri aveva anche toccato il tema delle cosiddette ‘città rosse’. E’ opportuno istituire zone rosse in alcune città? "Abbiamo un sistema di monitoraggio che dà degli alert, e le zone rosse sono state adottate anche a livello micro per tutta la situazione epidemica, per qualche piccolo o medio comune. Si tratta di una decisione da valutare a livello locale", ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità.

 

 

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