Studentessa No pass ferma un’altra lezione

Silvia, iscritta a Filosofia, torna in Azzo Gardino con 20 colleghi: intervengono i carabinieri. Lei ironizza sui social: "Lo faccio per l’attenzione"

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Si rafforza il braccio di ferro fra Università e studenti contrari all’obbligo del Green pass per accedere agli spazi dell’Ateneo. Uno scontro che riguarda una studentessa in particolare, di fatto ormai volto della protesta dopo avere denunciato pubblicamente – nel corso della settimanale manifestazione No pass di sabato scorso – di essere stata allontanata dall’aula, durante una lezione del corso di psicologia cognitiva, perché sprovvista del lasciapassare verde, nonché investita da insulti e minacce da parte dei colleghi a seguito dell’interruzione della lezione. Modalità simili a quelle con cui la storia si è ripetuta ieri mattina, quando la studentessa di Filosofia ventenne, Silvia, è tornata alla carica sempre in via Azzo Gardino, interrompendo ancora una volta la lezione di psicologia cognitiva tenuta dalla docente Luisa Lugli. Questa volta, Silvia però non si è presentata da sola nella personale lotta verso la linea dell’Ateneo. Al suo fianco, una delegazione di circa venti studenti, anch’essi contrari al certificato verde, con cui la ventenne ha interrotto nuovamente la lezione. Diversamente dal primo episodio, in via Azzo Gardino questa volta è avvenuto anche l’intervento dei carabinieri del Radiomobile, allertati da una studentessa in aula.

Bufera social. Una condotta quella di Silvia che non ha mancato di separare le acque dei social network, facendo divampare la lotta a distanza fra i sostenitori del Green pass e chi vi si oppone. Svariate le accuse piovute sulla giovane, arrivata ad essere additata come "in cerca di facile visibilità" e "vagabonda delle aule", in cui Silvia si recherebbe per protesta ripetendo le stesse dinamiche di opposizione al pass. Accuse a cui la stessa studentessa sul proprio profilo social ha replicato. Prima postando messaggi e minacce ricevute dai colleghi (alcuni ricorrono all’allusione, fotografando una bacheca di armi per "risolvere la questione"), quindi scrivendo alcune righe per difendere la sua posizione. "Effettivamente mi sono inventata tutto (il riferimento è alle offese ricevute, ndr) per avere un piccolo attimo di fama, perché notoriamente sono una persona a cui interessa solo questo e che ama stare al centro dell’attenzione", scrive ironizzando la studentessa di Filosofia. "Era la prima volta che controllavano il Green pass in sede Azzo Gardino – continua in un altro post –, in barba al rettore che sostiene egregi metodi di controllo e sicurezza". E ancora: "In merito al fatto che da un po’ girerei apposta tra i corsi ripetendo le stesse dinamiche: mi imbarazza spiegarlo, ma è così che funziona l’università".

Un’università che dal canto suo non arretra di un centimetro nel testa a testa intestino che si sta protraendo con il fronte No pass. "Il nostro obiettivo resta garantire alla stragrande maggioranza degli studenti di poter vivere l’Alma Mater in presenza – commenta l’Ateneo –. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. A nessuno piacciono le restrizioni, ma ancora meno ci piacerebbe avere un’università deserta. Perciò rispettiamo la libera espressione di idee, anche contrarie al Green pass, ma solo se queste avvengono nel rispetto di tutti". Per il momento, da parte dell’Unibo "non sono previsti provvedimenti disciplinari nei confronti della studentessa. Non vogliamo diventare un sistema oppressivo, ma speriamo vivamente che quella di oggi (ieri, ndr) sia l’ultima volta che assistiamo all’interruzione di una lezione per perorare una causa personale".

Francesco Zuppiroli

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