Affitti studenti Bologna, in città non si trovano case libere

Gli studenti: "Prezzi improponibili “. Universitari alle strette tra agenzie senza offerte, annunci presi d’assalto sui social, ’provini’ e stanze fatiscenti

Silvia Cogo, studentessa universitaria alla ricerca di una stanza

Silvia Cogo, studentessa universitaria alla ricerca di una stanza

Bologna, 21 agosto 2022 - Ci risiamo, ogni anno è la stessa storia: l’Alma Mater è pronta ad accogliere le nuove matricole, ma la città non è in grado di garantire un alloggio a tutti. E il problema non dipende, unicamente, dal numero di case a disposizione. Ma da un insieme di fattori per i quali molti studenti si sono già "pentiti di aver scelto Bologna" e ora cominciano a guardare altrove.

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Proviamo a metterli in ordine.

LA GIUNGLA DEL WEB

"Cerco casa da due settimane", racconta Silvia Cogo, neo iscritta alla facoltà di Comunicazione Pubblica e d’Impresa. "La prima cosa che ho fatto è stata quella di registrarmi sui vari gruppi Facebook, ma ho subito notato l’altissima richiesta di stanze contro un’offerta bassissima. Ci ho messo poco, allora, a capire che si tratta solo di avere fortuna". Per giorni Silvia setaccia attentamente ogni notifica, ogni proposta. Come la maggior parte degli studenti su questi gruppi prova a rispondere agli annunci in tempi record: "Sono interessata". Ma niente da fare, nessuno le risponde. Allora Silvia abbandona i social e prova tramite dei canali più ’ufficiali’ come Immobiliare.it, Bakeca, Subito e Idealista. Ma le va anche peggio: "Mi sono ritrovata a parlare con proprietari che ora sono all’estero e impossibilitati a mostrarmi queste misteriose casa che dicono di avere". A questo punto l’unico tentativo che le rimane è quello più tradizionale: rivolgersi alle agenzie immobiliari. "Niente da fare, dalle agenzie sono stata rimandata sui siti e gruppi Facebook perché loro non hanno nessuna offerta da presentarmi".

PREZZI INACCESSIBILI

Secondo i dati forniti da Immobiliare.it i prezzi delle stanze a Bologna, se confrontati con quelli 2021, sono aumentati del 16,7%. Le uniche proposte che Silvia ha ricevuto, infatti, sono una stanza doppia a 400 euro e a tre chilometri dal centro e un monolocale mansardato alla fatidica cifra di mille euro. Ma basta scorrere nei gruppi Facebook per notare come i costi delle stanze si aggirino, quasi tutti, attorno ai 400-500, fino ai 600 euro.

COLLOQUI E BEFFE

Un altro fenomeno tipico in cui chi cerca casa a Bologna ha la sfortuna di imbattersi è il colloquio. Siccome l’offerta è scarsissima chi propone un annuncio (che siano gli inquilini o i proprietari) si ritrova sommerso dalle richieste. Ecco perché, spesso, viene fatta una selezione che si basa sul sesso, sull’età o, addirittura, sulla facoltà. "La maggior parte degli annunci, soprattutto quelli con prezzi bassi, non accettano chi frequenta facoltà come la mia". Racconta Davide Losito, studente del Dams al secondo anno. "La mia facoltà e quella di Scienze Politiche sono le più discriminate per gli affitti e non ne capisco il perché. L’università – aggiunge – ci lascia in balia di un sistema basato solo sul profitto di chi affitta e fatto di ricatti e prezzi assurdi".

A Luciana Carfagna, al secondo anno di Giurisprudenza, è andata anche peggio: "Dopo mesi in cui soggiornavo in vari b&b per un attimo ho pensato di avercela fatta. Avevo trovato una stanza in via de’ Carracci. Preparo le valigie, firmo il contratto e dalla Campania vengo qui per avere le chiavi. Ma due ore prima della consegna la proprietaria decide di tirarsi indietro. Mi sono ritrovata a Bologna senza casa, da sola e con quaranta chili di valigie".

Ma non finisce qui. Luciana si rivolge a un altro annuncio, si presenta per il fantomatico colloquio e quando, nuovamente, pensa di avercela fatta si sente dire dagli inquilini che "la proprietaria non vuole matricole".

CATAPECCHIE D’ORO

L’odissea di questi universitari disperati non ha mai fine. Dopo aver passato mesi a vagliare gruppi Facebook e bacheche, dopo essere stati provinati e aver incrociato le dita e dopo aver convinto i genitori a sacrificarsi per adattarsi (per forza di cose) ai prezzi di Bologna ecco che spesso si ritrovano anche di fronte a case disastrate, pericolanti o al limite dell’abitabile nonostante i prezzi assurdi costretti a pagare. Sempre Luciana (ma le testimonianze come questa sono numerose) racconta di aver visitato "case luride e che cadevano a pezzi affittate in nero, senza contratto".

E ancora : "In una casa la centralina non manteneva i volt e in una sola giornata la corrente è saltata sei volte". Altri studenti ( che per non correre il rischio di perdere la casa hanno deciso di parlare in anonimo) raccontano di una fuga di gas nel proprio appartamento e dei rischi che un minimo incidente potesse scatenare una tragedia. Ma, soprattutto, ci hanno spiegato come di fronte a tutti questi disagi vengano ignorati dai rispettivi proprietari sentendosi dire frasi del tipo: "Se c’è una perdita di gas, allora non lo usate". A confermare questa situazione è anche Emanuela Gangone, studentessa di Giurisprudenza al quarto anno: "I padroni di casa sono spesso assenti e ci si deve accollare il rischio di vivere a prezzi alti in catapecchie che rischiano di saltare in aria per manutenzioni che non vengono fatte. Le case in centro a prezzi accessibili praticamente rischiano di esplodere"

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