CHIARA CARAVELLI e FABIO MARCHIONI
Cronaca

Stufa guasta, 47enne uccisa dal monossido

Gabriela Birgaoanu aveva lasciato la sua camera a degli ospiti e si era spostata in una senza riscaldamento. L’allarme dato dagli amici

Stufa guasta, 47enne uccisa dal monossido

Alto Reno (Bologna), 1 maggio 2024 – Il monossido di carbonio ha invaso la sua camera non lasciandole scampo. Gabriela Birgaoanu, quarantasettenne di origini rumene, è morta nella notte tra lunedì e martedì nella sua casa di Borgo Capanne, la piccola frazione di Granaglione nel comune di Alto Reno Terme. Già da diversi anni viveva nell’Appennino bolognese insieme alla figlia maggiorenne.

Secondo una prima ricostruzione, a causare la morte della donna sono state le esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da una stufetta a gas probabilmente difettosa. La vittima, al momento del decesso, non era in casa da sola. Insieme a lei, fortunatamente illesi, c’erano anche alcuni parenti, che vivono in Grecia, arrivati nei giorni scorsi in Italia per festeggiare insieme a Gabriela la pasqua ortodossa.

Gli ospiti si erano sistemati nelle varie stanze da letto, mentre la quarantasettenne si era spostata temporaneamente in una stanza d’appoggio dove purtroppo si è consumata la tragedia. È possibile che, dopo l’abbassamento delle temperature nell’ultima settimana, la vittima avesse deciso di accendere la stufa per riscaldare l’ambiente.

Gabriela è morta nella notte, senza accorgersi di nulla: a dare l’allarme, nella mattinata di ieri, sono stati i parenti che erano in casa con lei. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Gaggio Montano insieme ai colleghi di Vergato, i carabinieri e gli operatori sanitari del 118 con un’ambulanza.

Quest’ultimi hanno provato in ogni modo a salvarle la vita, ma per la quarantasettenne non c’era ormai più nulla da fare. Il pubblico ministero, una volta constatate le cause della morte, ha disposto il rilascio della salma ai familiari per l’organizzazione dei funerali.

Gabriela viveva da molto tempo in questa parte di Appennino: le persone che hanno avuto modo di conoscerla, la ricordano come una donna estremamente attiva e molto creativa, qualità quest’ultima che le aveva permesso di svolgere lavori molto diversi tra loro. Nel corso degli anni, infatti, era stata impiegata sia come cuoca che come cameriera per poi decidere di mettersi in proprio. Da quel momento, si era occupata di piccole riparazioni sartoriali e manutenzione dei giardini. In passato aveva anche collaborato con la Pro Loco del posto per l’organizzazione di feste e pranzi sociali. Gabriela viene descritta da tutti come una persona riservata e generosa, la cui morte lascia un vuoto enorme nella piccola comunità di Borgo Capanne.