Bologna, frase choc sullo stupro. Sarà interrogato l'ex mediatore culturale

Risponderà di istigazione a delinquere, dopo la denuncia di una associazione di Reggio Emilia

Il momento dell’arresto di uno dei due minorenni

Il momento dell’arresto di uno dei due minorenni

Bologna, 14 settembre 2017 –  Indagato per istigazione a delinquere, sarà sentito a breve dalla Procura Abid Jee, l'autore del commento choc sullo stupro di una ragazza polacca a Rimini. Allo straniero è stato infatti notificato un invito a comparire.  L’accusa di istigazione a delinquere verte sulle frasi postate su Facebook dopo gli stupri di Rimini.  La denuncia è partita da una donna di Reggio Emilia. 

Qualche giorno fa, il giovane pachistano è stato licenziato dalla cooperativa bolognese Lai-Momo, per cui lavorava come mediatore culturale. Nel faldone dell’inchiesta finiranno anche gli atti del licenziamento.

Stupro di Rimini, frase choc su Facebook, Abid si difende: "Attaccano gli immigrati"

C'è anche un'altra indagine 'parallela' a quelle sugli stupri: la procura di Rimini indaga sulle fake news, in particolare sulla diffusione online di foto di presunti stupratori, mentre non si placa la polemica sulle parole del padre dei due minorenni marocchini arrestati: secondo il genitore "tra due,tre anni saranno liberi e puliti"

 

 

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